PARAMENTO LITURGICO,
1600 - 1624
Il parato, composto da una pianeta, una stola, un manipolo, un velo ed una borsa, è confezionato con gros de Tours avorio laminato con trame supplementari in oro lamellare. I pezzi del parato sono rifiniti con galloni coordinati in oro filato su una base gialla, decorati con foglie di quercia adagiate sul fondo percorso da costine verticali. Le colonne della pianeta sono completamente ricamate in oro filato, argento filato e seta policroma
- OGGETTO PARAMENTO LITURGICO
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MATERIA E TECNICA
filo di seta/ ricamo
tessuto/ ricamo
- AMBITO CULTURALE Manifattura Italiana Manifattura Milanese
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Reale
- INDIRIZZO piazzetta Reale, 1, Torino (TO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Sfortunatamente non sono state rintracciate testimonianze documentarie relative a questo paramento, confezionato con lo stesso tessuto impiegato per realizzare una pianeta "in tela d'argento, con larga banda in oro, ornata con l'effigie della SS. Annunziata, completa di tutti gli accessori", registrata col numero 29 nell'inventario della Cappella della SS. Sindone compilato nel 1911 (A.S.TO, S.R., Casa di Sua Maestà, mazzo 12603, R. Cappella di Torino. Inventario Arredi Sacri, ecc. D. C., fol. 2); ma tale numero non è attualmente presente sulla fodera. In questa sede, in assenza di specifiche attestazioni documentarie, si ipotizza che, nel corso del XX secolo, probabilmente nel secondo quarto del secolo, la "tela d'argento" venne sostituita con il tessuto con il quale è attualmente confezionato l'insieme liturgico, identico a quello impiegato per confezionare un altro parato, anch'esso con la pianeta improziosita da ricami di ambito lombardo, che si attribuisce a manifuattura italiana. Il parato è stato creato per accogliere ci che rimaneva di un prezioso e sontuoso ricamo riconducibile ai noti ed apprezzati ricamatori lombardi e specificatamente milanesi, i cui lavori, spesso realizzati sui cartoni dei più ricercati pittori, erano ricercati in tutta Europa e presso la corte sabauda ( sul ricamo in Lombardia si veda M. T. BINAGLI OLIVARI, Il ricamo italiano nel Quattrocento e il baldacchino di Lodi, in M. Marubbi (a cura di), L'Oro e la Porpora. Le arti a Lodi nel temppo del vescovo Pallavicino (1456 - 1497), catalogo della mostra di Lodi, Cinisello Balsamo 1998, pp. 109-114; P. VENTURELLI, La produzione tessile dall'età sforzesca al Settecento, in V. TERRAROLI V. Terraroli (a cura di), Le arti decorative in Lombardia nell'età moderna 1480-1780, Milano 2000, pp. 64-65, 68; M. T. BINAGHI, I ricamatori milanesi tra Rinascimento e Barocco, in P. VENTUROLI (a cura di), I tessili nell'età di Carlo Bascapè vecovo di Novara (1593-1615), catalogo della mostra, Novara 1994, pp. 96- 123; M. L. RIZZINI, "Essendo che sono cose che resteranno a perpetua memoria". Due ricami milanesi del primo Seicento, in F. FIORI, M. ZANETTA ACCORNERO (a cura di), Il ricamo in Italia dal XVI al XVIII secolo, Atti delle giornate di studio (Novara 21-22 novembre 1998), Novara 2001, pp. 75- 143; sul rapporto fra i Savoia e le botteghe sontuarie milanesi si veda in particolare A. M. BAVA, La collezione di oggetti preziosi, in G. ROMANO (a cura di), Le collezioni di Carlo Emanuele I di Savoia, Torino 1995, pp. 265-288, 321-332). I confronti con le opere ascritte ad area lombarda, ci permettono di attribire il ricamo ad una delle numerose botteghe attive a Milano nel primo quarto del XVII (si veda ad esempio M. L. Rizzini, 2001, pp. 133-143). Le monumentali figure degli angeli appaiono infatti confrontabili con la produzione pittorica ed artistica dei primi decenni del Seicento, come emerge dal confronto, solo per citare un esempio, dei sontuosi apparati per la canonizzazione di S. Carlo Borromeo, eseguiti nel 1610 su disegno di Giovanni Battista Crespi detto il Cerano (per la bibliografia si rimanda a M. ROSCI (a cura di), Il Cerano 1573-1632. Protagonista del Seicento lombardo, catalogo della mostra, Milano 2005, pp. 164-165, scheda n. 33 di M. C. Terzaghi). Il ricamo appare appesantito da un intervento di "restauro" che ci piacerebbe poter identificare anche in quello eseguito, nel 1794, dal ricamatore Vittorio Ghignone che ricevette la somma di lire 225, 17 "per il raccomodo da esso nel corr.e anno fatto a due pianete della R.a Capella del S. Sindone ricamate in oro e argento e seta ornate di figure a rapporto compreso in essa somma l'ammontare della provvista della dorura seta ed altro, ho accomodato due pianete sono brodate a colonna con figure, fiori ed ornati in piano satinato in oro argento e seta con averli distaccati in parte delle dette figure ed averle raccomodate tanto nelle figure e mani che in panneggiamenti ed averli indi rapportate a suo posto e rincordonate e raccomodati li ornati e fiori ed aggiontato in fondo in punto di piano in oro ed argento" (A.S.TO. S.R., Casa di sua Maestà, mazzo 337, Ministero della Real Casa, Azienda della Casa di S.M., Registro Recapiti 1794, tomo II, fol. 592; si veda anche A.S.TO. S.R., Casa di sua Maestà, mazzo 307, Azienda della Casa di Sua Maestà, Libri Mastri, 1794, fol. n.n.). Vittorio Ghignone è inoltre ricordato per aver ricamato alcuni parati (A.S.TO, S.R., Casa di Sua Maestà, mazzo 300, Azienda della Casa di Sua Maestà, Libri Mastri, 1790, Tomo II, fol. n.n; A.S.TO, S.R., Casa di Sua Maestà, mazzo 301, Azienda della Casa di Sua Maestà, Libri Mastri, 1791, fol. n.n; A.S.TO,S.R., Casa di sua maestà, mazzo 340, Ministero della Real Casa, Azienda della Casa di S.M., Registro Recapiti 1798, fol. 193). Molto sicuramente i ricami sono stati ricavati da un altro parato, probabilmente un piviale, come suggeriscono le figure maldestramente ritagliate. CONTINUA NEL CAMPO OSS
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100059060-0
- NUMERO D'INVENTARIO 2197
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 1993
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2005
2016
- ISCRIZIONI all'interno/ su etichetta rettangolare adesiva - 2197 - a impressione/ rosso -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0