La stola è confezionata con diversi pannelli di velluto tagliato ad un pelo color cremisi ed è foderata con taffetas di seta gialla. Il disegno è realizzato in ricamo con filati in oro filato, lamellare, riccio, canuttiglia e pailettes. Le due croci gigliate e raggiate, poste sulle alette, sono inserite entro una cornice mistilinea, dalla quale si origine il ricco motivo a grottesca, formato da coppie di foglie d'acanto stilizzate, con andamento speculare, che racchiudono palmette e trifogli, che percorre lo stolone, fino al centro, sul quale è ricamata la terza croce, identica alle precedenti. I bordi dell'insegna sono rifiniti con un ricamo, imitante un gallone con un orlo smerlato. I bordi inferiori delle alette sono rifiniti con una frangia in oro filato e canuttiglia d'oro. I tre fiocchi, trattenuti da cordono in oro filato, sono in oro filato e canuttiglia d'oro:quello più alto è collocato alla metà del troncone
- OGGETTO STOLA
- AMBITO CULTURALE Manifattura Torinese
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo Chiablese
- INDIRIZZO Piazza San Giovanni, 2, Torino (TO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La presenza del manufatto nell'inventario del 1880 ci permette di collocare il manufatto entro questa data. E' infatti noto che, in assenza di precise testimonianze documentarie, appare assai complesso poter datare i manufatti eseguiti espressamente per la Chiesa, in quanto venivano ripetuti, quasi invariati, per decenni decori molti simili, non solo in campo tessile, ma anche nel settore del ricamo. Il gusto dell'esuberante e sontuoso disegno risulta essere alquanto affine con alcuni parati di ambito torinese datati fra il secondo quarto e la metà del XIX secolo: si possono ricordare il ricco paramentale, donato alla cattedrale di Sassari dall'arcivescovo Varesini (1834-1864), collocato fra il 1825-1850 (M. PORCU GAIAS, Il Museo Diocesano di Sassari. Ori, argenti, paramenti, Nuoro 2002, pp. 124-125, scheda n. 120) ed, in particolare, alcuni parati realizzati da uno dei più rinomati ricamati piemontesi ottocenteschi, Pietro Battistoli, attivo dagli anni Trenta e morto nel 1874 (C. DEBIAGGI, Pietro Battistolo ricamatore valsesiano dell'Ottocento a Torino, in "De Valle Sicida", 2003, anno XIV, n. 1, pp. 361-376), come la pianeta della chiesa parrocchiale di Chiavazza, datata 1852, e la poco più tarda pianeta della Confraternita di S. Croce a Collegno, collocata nel 1854 (ID., p. 368, figg. 5-6). Tale motivo ebbe una certa diffusione nel corso del secolo, ma negli esempi più antichi, quale una stola della Chiesa di Nore-Dame des Doms di Avignone, collocata tra la seconda metà del XIX e l'inizio del XX secolo ( Merveilles d'or & de soie. Trésors textiles de Notre-Dame des Doms du XVI au XIX siècle, catalogo della mostra, Avignone 2000, p. 47, scheda n. 24 di E. Dutocq e O. Valansot) sembrano aver perso quella grazia e quella morbidezza che si ritriva in opere più antiche. In assenza di specifiche attestazioni documentarie, si data il manufatto alla metà del secolo e lo si attribuisce, in modo dubitativo, ad ambito torinese: si deve infatti ricordare che per la maggior parte delle loro commisioni per la Cappella della Sindone, i savoia si rivolgevano alle ancora poco note botteghe torinesi. Lo stolone è conservato in una scatola che riproduce la forma dell'insegna, rivestita in carta bordeaux, con applicata un'etichetta rettangolare adesiva bianca, su cui è stampato il numero 2262. Sulla scatola è presente la scritta "Stolone rosso 1915", il cui signifato non è stato scoperto.||
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100059052
- NUMERO D'INVENTARIO 2262/ 52 S. M
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 1993
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2005
2016
- ISCRIZIONI sulla fodera/ su etichetta rettangolare adesiva - 2262 - a penna/ nero -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0