presentazione di Gesù al tempio

dipinto 1675 - 1699

Il sacerdote con alba grigia e tunica bianca profilata di rosso sorregge il Bambino tra le braccia, ai suoi piedi è inginocchiato San Giuseppe che indossa una corta veste color ocra con bordi neri. La veste rossa della Madonna scompare sotto all'ampio manto di un azzurro chiaro, quasi bianco. La figura maschile al centro è quasi del tutto illeggibile. I colori dominanti (azzurro, ocra, bianco) danno all'insieme un aspetto sbiadito con bruschi passaggi tonali. La cornice (147 x 117) intagliata e dipinta presenta nella fascia interna dei motivi vegetali verde scuro e dorati, quella esterna è costituita da una semplice modanatura rossa e dorata

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • AMBITO CULTURALE Ambito Lombardo
  • LOCALIZZAZIONE Tortona (AL)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Fa parte di una serie di quattro tele, di analoghe dimensioni, raffiguranti episodi dell'Infanzia di Cristo attribuibili al medesimo artista. L'iconografia, che nell'insieme rispetta lo schema tradizionale, potrebbe derivare da un modello affine alla Presentazione al tempio eseguita da Daniele Crespi nel coro della Certosa di Pavia (AA. VV., La Certosa di Pavia, Milano 1968, fig. 388). I dati dello stile inducono a pensare una datazione più tarda e rimandano in particolare al ciclo del Sacro Chiodo e della Croce eseguito da vari pittori per il Duomo di Milano, a partire dagli ultimi anni del'600 (E. Arslan, Le pitture del Duomo di Milano, Milano 1960, pp. 73 sgg.). Le quattro tele ed il ciclo citato, di qualità affatto superiore, sono accomunati da un analogo intento accademico evidenziato dalle numerose citazioni manieriste (valgono da esempio le due figure che fanno da quinta alla Circoncisione di Tortona). A questo proposito è utile ricordare che in Santa Maria di Loreto esiste una significativa testimonianza di gusto tardo manierista, documentata tra il 1689 e il 1690, segnatamente la decorazione a stucco della Cappella di Sant'Apollinare. Ritornando alle tele milanesi, quella che meglio si presta, anche dal punto di vista qualitativo, ad un confronto con le tele di Santa Maria di Loreto, ha come soggetto "Sant'Elena e San Macario che adorano la croce" ed è attribuita a Stefano Sampietro (E. Arslan, op. cit., 1960, fig. 139). Il nome di questo artista richiama quello del pittore Giovan Francesco San Pietro a cui vengono commissionati nel 1678 dodici quadri per la Confraternita di Santa Maria di Loreto, due dei quali vengono saldati nel novembre 1679 (Archivio di Santa Maria di Loreto, presso la Curia vescovile di Tortona, cartelle A.n. 20 e C.n. 14). Se è verosimile che le tele in questione siano opera di un maestro di cultura lombarda si può ipotizzare che in origine facessero parte della serie più numerosa a cui si riferisce il documento, poichè se la data 1678 sembra coincidere con i dati dello stile, il cognome San Pietro può essere letto come spia della provenienza lombarda del pittore
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100046476
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1989
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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