fuga in Egitto

dipinto 1675 - 1699

San Giuseppe, che avanza in primo piano, ha una veste azzurro chiaro ed un mantello ocra; alle sue spalle è la Vergine con il Bambino. La Madonna ha il capo coperto da un velo bianco ed è avvolta in un manto blu. A destra due angeli cinti da veli di color rosso e grigio scuro animano il cielo che, ingombro di nuvole nella parte alta, diventa gradualmente giallo scendendo verso il basso dove si intravede una città in lontananza di colore azzurro tenue. I colori dominanti (ocra, azzurro, grigio) danno all'insieme un aspetto sbiadito, privo di vivacità. La cornice, perduta, era intagliata e dipinta e presentava nella fascia interna dei motivi vegetali verde scuro e dorati, quella esterna era costituita da una semplice modanatura rossa e dorata. del tutto simile a quelle delle altre tele riferibili al pittore (come risulta dagli appunti di Enrica Pagella che risalgono al 1984)

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • AMBITO CULTURALE Ambito Lombardo
  • LOCALIZZAZIONE Tortona (AL)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Fa parte di una serie di quattro tele, di analoghe dimensioni, raffiguranti episodi dell'Infanzia di Cristo attribuibili al medesimo artista. L'iconografia non sembra derivare da un modello di prestigio. I dati dello stile inducono a pensare una datazione più tarda e rimandano in particolare al ciclo del Sacro Chiodo e della Croce eseguito da vari pittori per il Duomo di Milano, a partire dagli ultimi anni del'600 (E. Arslan, Le pitture del Duomo di Milano, Milano 1960, pp. 73 sgg.). Le quattro tele ed il ciclo citato, di qualità affatto superiore, sono accomunati da un analogo intento accademico evidenziato dalle numerose citazioni manieriste (valgono da esempio le due figure che fanno da quinta alla Circoncisione di Tortona). A questo proposito è utile ricordare che in Santa Maria di Loreto esiste una significativa testimonianza di gusto tardo manierista, documentata tra il 1689 e il 1690, segnatamente la decorazione a stucco della Cappella di Sant'Apollinare. Ritornando alle tele milanesi, quella che meglio si presta, anche dal punto di vista qualitativo, ad un confronto con le tele di Santa Maria di Loreto, ha come soggetto "Sant'Elena e San Macario che adorano la croce" ed è attribuita a Stefano Sampietro (E. Arslan, op. cit., 1960, fig. 139). Il nome di questo artista richiama quello del pittore Giovan Francesco San Pietro a cui vengono commissionati nel 1678 dodici quadri per la Confraternita di Santa Maria di Loreto, due dei quali vengono saldati nel novembre 1679 (Archivio di Santa Maria di Loreto, presso la Curia vescovile di Tortona, cartelle A.n. 20 e C.n. 14). Se è verosimile che le tele in questione siano opera di un maestro di cultura lombarda si può ipotizzare che in origine facessero parte della serie più numerosa a cui si riferisce il documento, poichè se la data 1678 sembra coincidere con i dati dello stile, il cognome San Pietro può essere letto come spia della provenienza lombarda del pittore
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100046475
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1989
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLO STESSO PERIODO - 1675 - 1699

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'

ALTRE OPERE DELLO STESSO AMBITO CULTURALE