reliquiario - a ostensorio, serie - bottega piemontese (metà sec. XVIII)

reliquiario a ostensorio,

Su una base lobata si appoggiano un sostegno sul retro e tre piedini anteriormente, costituiti da elementi vegetali con foglie, baccelli e spirali. Il fusto è caratterizzato da due restringimenti che chiudono al centro un tralcio di foglie con un grosso fiore di melograno. Al centro dell'ostensorio si apre la teca vetrata, circondata da un elemento vegetale a baccelli e, più esteriormente, da un tralcio di foglie e fiori su un campo a griglia fine. Il coronamento è dato da una croce greca. Due reliquiari mancano di croce. Un terzo reca una spirale spezzata. La doratura si presenta molto scura e solo sulla parte anteriore. Sul retro gli oggetti recano uno stemma su carta con il campo quadripartito e occupato da due leoni rampanti e da due croci. Sullo stemma un cartiglio porta il motto. Reliquiari dei santi Francesco di Sales, Teresa vergine, Luigi di Francia

  • OGGETTO reliquiario a ostensorio
  • MATERIA E TECNICA legno/ intaglio/ doratura/ pittura/ scultura
  • AMBITO CULTURALE Bottega Piemontese
  • LOCALIZZAZIONE Cherasco (CN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Lo stemma e il motto che i reliquiari recano sul retro appartengono alla famiglia dei conti Salmatoris di Cherasco. Accurate indagini di archivio e bibliografiche hanno sortito che tale famiglia non ebbe mai in patronato alcuna cappella della chiesa, nè alcun suo membro è mai stato parroco di S. Pietro. Occorre però tener presente che in questa chiesa sono stati ricoverati arredi di altre chiese chiuse al culto, in particolar modo di S. Gregorio. Proprio in S. Gregorio i Salmatoris avevano in patronato nel corso del'700 (la famiglia si è estinta nei primi anni dell'800) la seconda cappella a destra per chi entra, dedicata a S. Secondo e al Beato Amedeo. Pare quindi assai probabile che gli oggetti provengano da detta cappella, costruita da Giov. Secondo Salmatoris nel 1615 e curata dai suoi successori. Lo schema compositivo risponde ad un gusto largamente diffuso già nel'600 (A. Olmo, Arte in Savigliano, Savigliano, 1978, p. 108), ma presenta qui un'elaborazione di elementi caratteristici di un gusto affermatosi verso la metà del'700, come riscontrabile nella ventola pubblicata da Midana (A. Midana, L'arte del legno in Piemonte nel Sei e nel Settecento, Torino, 1925, p. 161, foto 293). Sulla base di quanto sopra si propone una datazione verso la metà del secolo XVIII, ipotizzando al contempo una produzione francese, alla luce dei vasti interessi economici della famiglia Salmatoris in Francia e di alcuni cartigli che si leggono sotto il vetro
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100039422
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • ISCRIZIONI sotto il vetro, nel primo - CHAIR DE S.F. DE SALES - latino
  • STEMMI sul retro - familiare - Stemma - Salmatoris di Cherasco - Campo quadripartito e occupato da due leoni rampanti e da due croci
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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