Madonna con Bambino e San Giovannino

dipinto, 1600 - 1699

Il dipinto raffigura una Madonna seduta con libro in grembo; il Bambino, accanto a lei, abbraccia un agnello, trattenuto da S. Giovannino. Sullo sfondo sono appena leggibili due angeli con un grande libro. Tutt'attorno una ricca cornice di fiori di tipo fiammingheggiante. La tela, che è inquadrata da una semplice cornice dorata, è giuntata verso il basso del dipinto in senso orizzontale

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA legno/ intaglio/ doratura
    tela/ pittura a olio
  • AMBITO CULTURALE Ambito Piemontese
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo Camillo Leone
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Langosco
  • INDIRIZZO Via Camillo Leone, 19, Vercelli (VC)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Non comparendo il dipinto negli elenchi Leone e neppure nei vecchi inventari del museo, la sua provenienza non è al momento definibile, a meno di non volerlo identificare con una tela giunta all'Istituto di Belle Arti con l'eredità del conte Federico Mella. Nel testamento, reso pubblico nel 1921 anno della morte del conte, già direttore dell'Istituto, se ne legge la descrizione: "La Beata Vergine in mezzo ai fiori, tela attribuita alla figlia del Moncalvo". Con riferimento al gusto per la ricca corona floreale che attornia la scena sacra e al tipo di fiori, la prima impressione è quella che fa collocare l'opera nell'ambiente romano o napoletano sensibile alle influenze del Seghers, inventore di questo genere, o di Abramo Brueghel, di cui il Museo Borgogna conserva un analogo dipinto, da cui la tela in oggetto si differenzia per il maggior spazio, rispetto al motivo floreale, riservato alla scena di figure, di discreta qualità stilistica (cfr. Sterling, "La natura morta", Parigi 1952, p. 52; V. Viale, "Civico Museo Francesco Borgogna Vercelli. I dipinti", Vercelli 1969, scheda n° 169, tav. 164). I caratteri stilistici non fanno comunque escludere una provenienza dall'ambiente piemontese, dove il genere si era diffuso: ne sono, tra gli altri, un esempio le opere di Caterina Zenone, attiva a Borgosesia nella seconda metà del Seicento (cfr. M. Rosci- S. Stefani Perrone (a cura di), "Pinacoteca di Varallo, recuperi e indagini storiche", catalogo della mostra, Varallo 1981, pp. 83, 136) e il gusto per le composizioni floreali di tipo fiammingo presente in certe nature morte di Orsola Caccia (cfr. "La natura morta del Municipio di Moncalvo", in A. Truffa-G. Romano, "Guglielmo Caccia detto il Moncalvo nel V centenario della nascita 1568-1625", Asti 1968, p. 75 e sgg.)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100039258
  • NUMERO D'INVENTARIO 167
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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