Cristo Crocifisso

crocifisso, 1828/ 1829

Il Cristo è raffigurato con la testa reclinata all'indietro e il busto leggermente proteso in avanti

  • OGGETTO crocifisso
  • MATERIA E TECNICA avorio/ scultura
    bronzo/ doratura
    legno di ebano/ scultura
  • ATTRIBUZIONI Marchino Giacomo (1784/ 1841)
  • LOCALIZZAZIONE Castello Ducale
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il crocifisso in ebano ed avorio posto sull'altare ottocentesco della cappella di San Massimo è ricordato tra i beni del Castello di Agliè a partire dal 1842, tra gli oggetti di proprietà della Regina Maria Cristina, collocato nell'Oratorio Privato (n. 12): <>. Ma la sua esecuzione risale al 1829 come indica il pagamento di 500 lire, versato allo scultore il 15 settembre di quell'anno: <<...Allo Scultore Giacomo Marchino per avere eseguito un Crocifisso con un pezzo d'Avorio dell'Elefante che si trova vivente a Stupiniggi di quale lavoro S. M. fu' pienamente soddisfatta di modo che per il merito dell'opera come altresì in attestato del suo Reale gradimento si è degnata ad estendere la ricompensa alla somma di £ 500. Ord.e 15 7.mbre n. 153. 500>> (ASTO, Casa S.M. Conto del Patrimonio Particolare. Esercizio 1829, reg. 4377, n. 143; cfr. M. Moncalero, in Le arti del disegno all'Accademia Albertina, catalogo della mostra a cura di F. Dalmasso, G. Galante Garrone, G. Romano, Torino 1995, pp. 90-91). L'"Inventario Generale del Ducal Castello..." redatto nel 1876 lo registra al numero 17 nella Cappella (41); nel 1908 è segnalato al numero 2564 un <> nella cappella n. 37 dell'Appartamento Reale. Nello stesso luogo indicato come "Cappella privata N. 32" lo ritroviamo nel 1927 al numero 2168 e quindi nell'inventario del castello redatto nel 1964, dove nella cappella di San Massimo al numero 604 è ricordato un <>. E' opera dello scultore valsesiano Giacomo Marchino (Campertogno 1784-1841), databile al 1828-1829 (cfr. E. Ragusa, Il rinnovamento ottocentesco della cappella di San Massimo, in D. Biancolini, M. G. Vinardi, a cura di, Il Castello di Agliè. Alla scoperta della Cappella di San Massimo, Torino 1996, pp. 43, 45; E. Gabrielli, Le decorazioni e gli arredi, in D. Biancolini, E. Gabrielli, Il Castello di Agliè. Gli Appartamenti e le Collezioni, Torino 2001, pp. 61, 97 nota n. 329). Allievo di Giuseppe Bonzanigo proprio allora eletto "Regio scultore in avorio", Giacomo Marchino gli successe nella direzione del suo celebre laboratorio in Torino, mantenendone lo stile e la tradizione tanto che molte sue opere <> (cfr. C. Debiaggi, Dizionario degli Artisti Valsesiani dal secolo XIV al XX, Varallo 1968, pp. 109-110). Tra il 1815 e il 1830 lavorò per il Palazzo Reale di Torino; ebbe il titolo di regio scultore in avorio e fu pensionato del re Carlo Felice. Oltre all'avorio lavorò anche pietre dure, cammei e anche il legno eseguendo nel 1832 la statua della Madonna del Rosario della collegiata di Borgosesia
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100036271
  • NUMERO D'INVENTARIO 604
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Complesso Monumentale del Castello Ducale, Giardino e Parco d'Agliè
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1990
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2002
    2006
  • ISCRIZIONI croce, retro, in basso - 604, su etichetta in plastica rossa corrispondente all'inventario Agliè 1964 (non rinvenuta) - lettere capitali - a impressione -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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