paesaggio fluviale con pescatori

dipinto, 1750 - 1774

Dipinto entro cornice lignea a gola verniciata ocra con bordo dorato. Sono raffigurati un laghetto con barca, un pastorello sdraiato ai piedi di un grande albero sulla destra ed un gruppo di costruzioni sul poggio retrostante. I colori sono chiari prevalgono i grigio-azzurro di cielo e acqua

  • OGGETTO dipinto
  • MISURE Altezza: 117
    Larghezza: 72
  • ATTRIBUZIONI Cignaroli Scipione (maniera)
  • LOCALIZZAZIONE Castello Ducale
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Nella stanza sono allestite quattordici tele raffiguranti paesaggi eseguite nell'ambito della famiglia Cignaroli ed in particolare sei sono state riconosciute come opera di Scipione, quattro come prodotto di un imitatore e le restanti quattro sono state attribuite a Vittorio Amedeo (cfr. D. Biancolini - E. Gabrielli, "Il Castello di Agliè. Gli Appartamenti e le Collezioni", Torino 2001, pp. 35-36, nn. 119-121 pp. 90-91). Tale allestimento è solo in parte documentato dalla catena inventariale, che per la fase settecentesca e di prima metà Ottocento è incerta a causa della genericità delle descrizioni presenti nelle fonti. E' noto infatti che sia la quadreria dei San Martino d'Agliè, proprietari del Castello prima dei Savoia, (documentata dall'inventario del 1764 in BRT, Casa Savoia, III/2) sia quella del duca del Chiablese Benedetto Maurizio descritta nel 1776 (in ASTO/ Archivio Duca di Genova, Tenimento di Agliè, m. 50) comprendevano numerosi paesaggi attribuiti al Cignaroli. Per un inquadramento generale sull'opera pittorica della famiglia Cignaroli e per confronti stilistici si rimanda al catalogo della mostra, a cura di Alberto Cottino, "Vittorio Amedeo Cignaroli. Un paesaggista alla corte dei Savoia e la sua epoca" del 2001 e ai due volumi di A. Cifani-F. Monetti "I piaceri e le grazie", Torino 1993. Gli otto dipinti autografi di Scipione sarebbero databili al 1725 circa, come "raffinata elaborazione del tema del paesaggio in evidente dipendenza dalle fonti culturali che la storiografia artistica gli ha assegnato: Tempesta, Dughet, Salvator Rosa" e altri. Scipione Cignaroli, figlio del pittore veronese Martino, nacque a Milano nel 1680 e si trasferì a Torino dopo un lungo peregrinare per varie città del Nord Italia e qui cominciò ad operare per la corte in varie residenze sabaude (Palazzo Reale e Stupinigi soprattutto) con l'ausilio di una vasta bottega. Le tele riconducibili ad un anonimo imitatore del pittore, tra cui quella in esame, risalirebbero invece alla seconda metà del secolo, forse al terzo quarto
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100036012
  • NUMERO D'INVENTARIO 26
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Complesso Monumentale del Castello Ducale, Giardino e Parco d'Agliè
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1989
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2002
    2006
  • ISCRIZIONI cornice, lato destro, in basso - 26 su etichetta rettangolare in materiale plastico rosso - numeri arabi - a penna -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLO STESSO AUTORE - Cignaroli Scipione (maniera)

ALTRE OPERE DELLO STESSO PERIODO - 1750 - 1774

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'