ritratto di donna
dipinto,
1590/ 1610
La gentildonna è ritratta in piedi a tre quarti di figura, la mano destra appoggiata ad un tavolino. Con il braccio sinistro trattiene un cagnolino. Veste un abito di tessuto pesante verde impreziosito da ricami e passamaneria dorata. Ricco colletto a lattuga e acconciatura formata da fiocchetti rossi con pendagli in oro e perle. In alto a sinistra uno stemma ovale sormontato da elmo partito-semitroncato: nel primo d'azzurro al monte di tre vette accompagnato da un sole splendente; nel secondo d'oro aquila coronata di nero; nel terzo d'argento tre scaglioni d'azzurro. Motto: sic dubia
- OGGETTO dipinto
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MISURE
Altezza: 87
Larghezza: 65
- AMBITO CULTURALE Ambito Italiano
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo Camillo Leone
- LOCALIZZAZIONE Casa Alciati
- INDIRIZZO via Giuseppe Verdi, 30, Vercelli (VC)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Si trovava nella sala IV al primo piano di Palazzo Langosco. Non è individuabile nei vecchi inventari dove i ritratti femminili descritti sommariamente come "ritratto di donna" o di "gentildonna", senza dimensioni nè altre indicazioni utili all'identificazione, sono nove. Non è neppure rintracciabile negli elenchi manoscritti di C. Leone dei dipinti da lui acquistati. Stilisticamente, e a giudicare dal tipo di dipinto, è da collocare tra'500 e'600. Per confronti, soprattutto iconografici, si vedano i ritratti femminili di quel periodo come quello dell'arciduchessa Eleonora di F. Pourbus Le Jeunne (1569-1622) in "La peinture flamande au Kunsthistorisches Museum di Vienne, o come quello di caterina d'Asburgo moglie di Carlo Emanuele I del Carracha (Mostra del Barocco Piemontese, cat., v. II, Torino 1963). L'identificazione del personaggio, o quanto meno della famiglia d'appartenenza, potrebbe essere data dallo studio approfondito dello stremma, la cui parte sinistra sembra corrispondere con l'arma della famiglia Avalone o Socio di casale (cfr. A. Manno, Patriziato Subalpino, ms. originale presso la Biblioteca Reale di Torino e A. di Ricaldone, Armerista del Santuario di S. Maria di Crea nel Monferrato, Crea 1983). La parte destra corrisponde all'arma della famiglia Guaita di Casale tranne che nel numero degli scaglioni che qui sono due, mentre nello stemma in oggetto sono tre (cfr. F. A. della Chiesa, Fiori di blasoneria per ornare la corona di Savoia, Torino 1655). Tutte le suddette indicazioni riguardo allo stemma sono comunicazione orale del cav. Mario Coda di Biella. Museo Leone, inventario ms. 1979, n. 231
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100035945
- NUMERO D'INVENTARIO 231
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 1989
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- STEMMI in alto a sinistra - Stemma - Scudo partito-semitroncato: nel primo d'azzurro al monte di tre vette accompagnato da un sole splendente; nel secondo d'oro aquila coronata di nero; nel terzo d'argento tre scaglioni d'azzurro
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0