bussola d'ingresso, opera isolata - bottega vercellese (prima metà sec. XIX)

bussola d'ingresso, post 1822 - ante 1825

La bussola è formata da cinque lati disposti a costituire un semipoligono scandito, agli angoli, da coppie di colonnine che la percorrono per tutta la sua altezza. I capitelli che sormontano le colonnine riprendono il disegno dei capitelli inferiori interni della navata centrale dell'abbazia. Motivi decorativi diversi interessano le quattro zone orizzontali in cui risulta divisa la bussola e si ripetono nei tre lati centrali: in alto una serie di motivi ovoidali terminanti in forma trilobata alla sommità ed inferiormente (chiusi da vetri nel solo lato centrale) quindi una serie di losanghe in leggero aggetto all'interno di ciascuna delle quali è inserito un piccolo fiore stilizzato a quattro petali (i due verticali più allungati, gli altri due di dimesioni più ridotte); più in basso un arco ogivale, scandito internamente da due archetti minori e decorato da volute arricciolate. La zona inferiore, più sobria, è organizzata in pannelli rettangolari interessati, solo nella fascia centrale, da un motivo a croce di S. Andrea. Le fiancate laterali della bussola poggianti contro la parete di ingresso non presentano nelle due zone superiori che una semplice divisione - Continua al campo 'OSSERVAZIONI'

  • OGGETTO bussola d'ingresso
  • MATERIA E TECNICA ferro/ battitura
    legno di noce massello/ intaglio
    Ottone
  • AMBITO CULTURALE Bottega Vercellese
  • LOCALIZZAZIONE Vercelli (VC)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La bussola fu eseguita nel corso dei lavori di restauro diretti dal vercellese C. E. Arborio Mella tra il 1822 3 il 1840 ca. In questa occasione si ripristinò quella parte del vecchio arredo della basilica salvato dalla dispersione nel periodo francese e si provvide a costruire ex-novo quanto risultava invece mancante. Fu probabilmente lo stesso Mella, autore documentato almeno di una parte dell'arredo interno dell'abbazia, a progettare la bussola centrale e l'orchestra, realizzate nei primi anni dall'inizio dei lavori di restauro, tra il 1822 e il 1825 (P. Gualino, "Cenni storici sulla Basilica ed Abbazia di S. Andrea Apostolo in Vercelli", Vercelli 1857). Nell'impianto decorativo sembra leggersi una duplice scelta che non contrasta con l'indirizzo globale dell'intervento restaurativo. In una generale sobrietà geometrica si combinano motivi ornamentali comuni al repertorio neoclassico (i fiori stilizzati, le volute, le rosette che sormontano le portine) con motivi neogotici (gli archi ogivali, gli archetti trilobi) a volte, è il caso delle colonne d'angolo con relativi capitelli, imitanti direttamente la tipologia delle colonnine duecentesche in pietra addossate ai pilastri all'interno della chiesa. Mancano notizie certe sull'artigiano autore della bussola; va però segnalato che lavorava in questi anni per il S. Andrea, alla realizzazione di una parte degli arredi, l'ebanizta Ignazio Revelli. Egli è autore, tra il 1823 e il 1824, di due confessionali di stile gotico per l'abbazia, ed è impegnato più tardi, nel 1829,, nella ricomposizione (ed intagrazione) dell'antico coro cinquecentesco di cui il capitolo eusebiano aveva restituito al S. Andrea le tarsie originarie (Gualino, op. cit.). L'esecuzione della bussola appare piuttosto curata, pur nella sobrietà dell'insieme, lo rivelano i capitelli le cui parti in aggetto sono state lavorate separatamente, quindi incastrate sul tronco cilindrico. Di particolare interesse decorativo risultano le bandelle e i cardini in ferro battuto dei due battenti centrali, come delle due porte laterali, ornati da un motivo ricorrente a pagoda e i chiodi quadrilobati. Bandelle, serrature e chiodi sono peraltro pertinenti alla fisionimia originaria della bussola, così come le placchette in ottone esterne delle serrature che riprendono un motivo molto comune tra Settecento e Ottocento. La cura particolare nella progettazione e nell'esecuzione delle parti in ferro battuto che completano la bussola rivela l'attenzione di Mella all'antica tradizione di lavoro e ne indica lo sforzo di lettura di ferramenta ed oggetti di arti minori prodotti dall'artigianato medioevale. In questo Melli anticipa interessi più diffusi nel periodo dell'eclettismo e che si ritroveranno, fra fine '800 e inizio '900, come aspetto significativo negli studi di Alfredo d'Andrade (cfr, le realizzazioni del Borgo Medioevale di Torino). Per Mella questa attenzione confluirà più tardi nell'impegno per la Scuola gratuita di disegno, sorta a Vercelli nel 1841 (per iniziativa spontanea di un gruppo di vercellesi fra cui lo stesso Mella) di cui egli verrà subito insignito della carica di direttore. La scuola aveva come fine l'educazione al disegno di giovani artigiani, per favorire il miglioramento della produzione artistica e salvaguardare nel contemp la 'gloriosa' tradizione artistica vercellese (cfr. Istituto di Belle Arti di Vercelli). Due disegni, entrambi privi di data e firma, conservati all'Istituto di Belle Arti di Vercelli, documentano probabilmente le fasi progettuali che precedettero la realizzazione della bussola. Essi sembrano per analogia di tratto ascrivibili alla stessa mano. Il primo mostra la controfacciata del S. Andrea con la bussola centrale ed il parapetto dell'organo in forme quasi perfettamente simili al loro progetto definitivo (I.B.A.V., B II 4, dis. n° 869). Il secondo disegno presenta maggiori varianti rispetto alla bussola poi realizzata. Alla sommità degli archetti ogivali posti a decorare la fascia interna del lato centrale sono inseriti dei puttini stilizzati. Leggermente diverso si presenta lo zoccolo inferiore (I.B.A.V., B II 4, dis. n° 852). Un terzo disegno, anch'esso privo di data e firma, probabilmente più tardo, più freddo e calligrafico nella realizzazione, mostra la controfacciata di S. Andrea parzialmente reinventata in chiave neoclassica. Vi compare in basso una bussola simile all'attuale, ma ornata da trofei e festoni nella zona mediana e decorata da ricorrenti motivi a rosone (riprendenti la foggia del rosone abbaziale) alternati a temi geometrico-floreali stilizzati (I.B.A.V., B II 4, dis. n° 853)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100034291
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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