decorazione pittorica, ciclo di Tornielli Girolamo (primo quarto sec. XVI)

decorazione pittorica, post 1510 - ante 1519

Le figure che compongono questo ciclo sono ritratte a mezzo busto entro i tondi ad oculo, con sfondo azzurro, che si aprono in corrispondenza dei pennacchi degli archi, posti tra questi e la volta

  • OGGETTO decorazione pittorica
  • MATERIA E TECNICA intonaco/ pittura a fresco
  • ATTRIBUZIONI Tornielli Girolamo (notizie Sec. Xvi): esecutore
  • LOCALIZZAZIONE Biella (BI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'esecuzione dei tondi nei pennacchicon i busti di santi e beati canonici regolari si inserisce nel complesso della decorazione di Gerolamo Tornielli. Stilisticamente affini ai tre medaglioni della volta, sono figure vivaci ed espressive, quasi di tono didascalico, ed esaltano con la loro presenza la spiritualità dei canonici regolari Lateranensi. La chiesa ed il convento di S. Sebastiano furono in effetti edificati per volontà di Sebastiano Ferrero, per accogliere a Biella la Congregazione dei Lateranensi, alla quale apparteneva anche il fratello Bartolomeo, canonico di S: Andrea a Vercelli dal 1491. In realtà nei tondi non sono effigiati canonici regolari Lateranensi, ma anche canonici regolari in senso lato, e cioè coloro che seguivano comunque la regola di S. Agostino e vivevano associati in una comunità. Proprio la seconda metà del secolo XV e XVI videro il massimo sviluppo dei Canonici Regolari della Congregazione del S.mo Salvatore Lateranense, spesso di discendenza nobile e molto intransigenti nell'obbedienza alla loro regola; durante tale periodo svolsero un'intensa attività letteraria di carattere spirituale riflesso della loro pratica ascetico-mistica, affiancata dalla cura pastorale e specie dalla predicazione, mntre si dedicarono con passione anche agli studi umanistici e coltivarono il loro amore per le arti figurative. Si vedano: N. Widloecher, "La Congregazione dei Canonici Regolari Lateranensi", Gubbio 1929; "Dizionario degli Istituti di Perfezione", vol. II, Roma 1975, voci: Canonici Regolari e Canonici Regolari della Congregazione del S.mo Salvatore Lateranense; R. Gregoire, "La vocazione sacerdotale. I canonici regolari nel Medioevo", Roma 1982. Altre notizie relative ai canonici regolari Lateranensi sono contenute nella monografia dedicata alla loro chiesa milanese di S. Maria della Passione, iniziata nel 1485, in seguito al lascito di Daniele Birago, che forse servì come punto di riferimento per la costruzione della basilica biellese ("S. Maria della Passione e il Conservatorio Giuseppe Verdi a Milano", Milano 1981; C. Costamagna, "Origini e storia della basilica e del monastero di S. Maria della Passione"; G. Bora, "Due secoli d'arte a Milano: la pittura in S. Maria della Passione"). Analogie iconografiche con la decorazioen pittorica nella navata centrale di S. Sebastiano si riscontrano soprattutto in quella della sala capitolare, eseguita all'inizio del secondo decennio del Cinquecento. Per il cielo stellato della volta e per le grottesche delle vele è stato proposto il nome di Cesare Cesariano, mentre le lunette affrescate e le tavole delle pareti laterali, che svolgono un ben preciso programma iconografico legato ai Canonici Lateranensi, spettano al Bergognone, che già si era distinto nell'ultimo decennio del Quattrocento alla Certosa di Pavia, dove tornerà nel 1514 per decorare il refettorio. Proprio le lunette con i Canonici Lateranensi (santi, papi, legati alla chiesa greca o a quella milanese), dipinti a mezzo busto nel cielo azzurro intenso, offrono confronti iconografici con i tondi biellesi, che però fanno riferimento alla cultura pittorica dell'ultimo ventennio del Quattrocento, non ancora rivitalizzata dai nuovi studi dello spazio prospettico e dei sentimenti, presente ormai nel Bergognone. La chiesa di S. Maria della Passione mi sembra comunque il punto di riferimento se non altro per il disegno unitario dell'iconografia della Passione, che viene ripresa in parte in S. Sebastiano, ad esempio con le immagini dei Profeti, dei putti con i responsi delle Sibille e della Crocifissione (C. Costamagna, "L'iconografia della passione", in "S. Maria della Passione e il Conservatorio Giuseppe Verdi a Milano", Milano 1981)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100034060-5
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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