martirio di San Besso

pala d'altare, post 1790 - ante 1799

al centro del dipinto è raffigurato, sul limitare di uno sperone roccioso, un santo identificabile con San Besso, protettore di Ivrea. questi è rappresentato come un giovane soldato; ha infatti ai piedi semplici calzari e indossa, soprala tunica rossa, una cotta marrone ornata sul davanti da una croce lobata; in basso, sun un drappo rosso che copre la roccia, è poggiato il suo elmo. Il Santo, con barba e capelli castani, fissa con lo sguardo il cielo e tiene il braccio sinistro sollevato verso l'alto, mentre all'altro braccio si aggrappa un giovane, con un ampio drappo marrone intorno ai finachi, che tenta di farlo precipitare nel sottostante baratro. alle spalle del santo stanno due robusti personaggi, entrambi barbuti, rappresentati nell'atto di spingerlo in avanti; l'uno veste una tunica chiara a ombreggiature grige, l'altro, reso di semiprofilo, è coperto da un drappo blu. Sulla destra della tela si osservano inoltre, in posizione arretrata, un personaggio di profilo che indossa un'ampia tunica verde e regge nella destra un lungo bastone dall'estremità ricurva ed in lontananza un gruppo di uomini che assiste al fatto. Nel cielo grigio, poggiati su nuvole, sono raffigurati tre angioletti biondi due dei quali reggono una corona e la palma del martirio

  • OGGETTO pala d'altare
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • MISURE Altezza: 180
    Larghezza: 115
  • AMBITO CULTURALE Ambito Piemontese
  • LOCALIZZAZIONE Ivrea (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE dipinto di livello qualitativo piuttosto modesto, come attestano sia il carattere semplicistico e riduttivo della scena rappresentata, sia la resa abbastanza rozzae sommaria delle anatomie dei personaggi. Originariamente la tela fungeva da pala per l'altare di San Besso, il secondo della navata sinistra della cattedrale, fatto erigere in finto marmo, unitamente alla omonima cappella e alla cappella di San Giovanni Battista nella navata destra, da Mons. Giuseppe Ottavio Pochettini negli anni 1792-1799 (G. Boggio, Il Duomo d'Ivrea, Ivrea 1926, p. 190). Questa notizia, unitamente alla presenta, nel quadro, dello stemma di Mons. Pochettini, consente di proporre per l'opera, assegnabile ad un pittore forse locale di cultura e mezzi espressivi piuttosto lilitati, una datazione di estremo Settecento. Nel 1912 l'altare settecentesco di San Bosso venne sostituito con un altare marmoreo a spese della Sacrestia e nel contempo la tela in questione venne rimossa e collocata dove attualmente si trova per lasciare posto al nuovo quadro, di soggetto analogo, dipinto da Giovanni Sterrone (G. Boggio, 1926, p. 192). Il dipinto in questione è menzionato dal canonico Boggio che ne dà un giudizio completamente negativo, attribuendolo infatti a un "imbrattatele" sulla cui identità, secondo lo studioso, non vale la penadi indagare (G. Boggio, 1926, p. 192). Forse non è del tutto fuori luogo citare a questo proposito il nome del canonico Stefano Peronetti "dilettante di pittura" che, fatti i suoi studi a Roma, vediamo all'opera nel 1775 per restaurare il quadro dell'Adorazione del Bambino col Beato Varmondo di Defendente Ferrari, custodito nella Sacrestia della Cattedrale (Arborio Gattinara di Gattinara, Notizie istoriche del Beato Warmondo Arborio vescovo d'Ivrea circa l'anno 1001, Torino 1825, p. 15) (Autore anonimo, Vita di San Veremondo vescovo d'Ivrea nel secolo X, Ivrea 1858, p. 15) (A. Baudi di Vesme, L'arte in piemonte dal XVI al XVIII secolo, Torino 1968, vol. 3°, p. 183)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100033809
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1984
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2007
  • STEMMI in basso, a destra - vescovile - Stemma - Pochettini Giuseppe Ottavio dei Conti di Serravalle - stemma scudiforme, sormontato da una corona e dal cappello vescovile; suddiviso orizzontalmente in due zone che recano effigiati, rispettivamente in campo bianco e azzurro, una bilancia e un leone rampante
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLO STESSO PERIODO - post 1790 - ante 1799

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'

ALTRE OPERE DELLO STESSO AMBITO CULTURALE