secchiello per l'acqua benedetta, elemento d'insieme di Canepa Giovanni (metà sec. XIX)
secchiello per l'acqua benedetta,
post 1841 - ante 1841
Canepa Giovanni (notizie 1824-1841)
notizie 1824-1841
Base e coppa in lamina sbalzata e cesellata; manico in lamina cesellata fermato da due anelli fusi, saldati alla coppa. Sechciello a sezione circolare con base ad alto gradino, cornice bombata e baccellata, collo liscio. Coppa che si apre sagomata da baccellature allungate, prosegue in una fascia concava liscia e tremina con un gradino aggettante profilato da un cordoncino. Il manico con profilo a semicerchio appiattito è decorato sulla faccia esterna: da un fiore centrale si staccano simmetricamente due corolle di foglie allungate
- OGGETTO secchiello per l'acqua benedetta
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MATERIA E TECNICA
argento/ cesellatura/ fusione/ saldatura/ sbalzo
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MISURE
Diametro: 10
Altezza: 12
Larghezza: 19.5
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ATTRIBUZIONI
Canepa Giovanni (notizie 1824-1841)
- LOCALIZZAZIONE Villanova Mondovì (CN)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Del servizio per aspersione (come di quello per incensazione) ancora conservato nella canonica della parrocchiale e schedato in questa campagna, sono documentate la commissione e la spesa. La documentazione reperita presso l'Archivio Parrocchiale consente di seguire le diverse fasi della commissione. Il 30 maggio 1841 il Consiglio di Ammninistrazione della Parrocchia decide di impiegare la somma di £. 3000 per l'acquisto di diversi arredi tra cui "un turibolo con sua navicella d'argento di secondo titolo e d'un bel formato ed un sigillino coll'aspersorio" (Villanova Mondovì, Archivio parrocchiale, Libro degli Ordinati della fabbrica della Chiesa Parochiale di Villanova, vol. 7). Il Sig. Giuseppe Antonio Canavero, sottopriore della Compagnia del SS.mo Sacramento, prende contatti per l'ordinazione di questi oggetti e di una statua della Madonna del Rosario, le cui vicende di acquisizione sono, per un certo periodo, parallele a quelle del turibolo. Si rivolge in Liguria a due personaggi che fanno da intermediari: il capitano Domenico Candellary, aiutante di piazza del Maggiore Eula presso il regio Comando della Città, Forti e Provincia di Genova, ed il Medico Paolo Della Valle (membri della famiglia Eula figurano a più riprese tra gli amministratori delle Compagnie della Parrocchia di S. Caterina nel XI Xsecolo; uno di essi, il Notaio Lorenzo Antonio Eula, svolge un ruolo analogo per l'acquisto di due lampade d'argento nel 1833, per le quali si rimanda alla scheda relativa). Nel mese di giugno da Genova Candellary scrive al Canavero che si è fatto premura di "visitare alcuni orefici di buon gusto onde rinvenire ad un ostensorio con navetta" e di avrene trovato uno "superbo di Peso di 40 oncie tutto compreso che per suo dissegno vale a £. 7.2 l'oncia, cioè 5.20 l'oncia l'argento al 2° titolo e 2 franchi l'oncia di fattura, facente come sopra £. 7.20 l'oncia che in totale circa fa 288" (Villanova Mondovì, Archivio parrocchiale,Progetti e lavori in chiesa - fasc.2). Dalla documentazione conservata in questo fascicolo appare chiaro che il termine "ostensorio" qui utilizzato è da attribuire ad una svista del Candellery. Il 3 agosto risponde da Cairo il medico Paolo Della Valle, che si è rivolto invece a Savona: "il Turibolo, navicella e cucchiarino riuscirà di circa oncie 56, in peso dell'argento se ne prende £. 6 e mezza all'oncia, e per la fattura soldi 50 all'oncia. Oppure terminato che sia vale £. 120 di fattura e allora limiteranno il peso dell'argento. L'orefice è il sig. Giacomo Giusti in Savona e siccome nella nota che mi mandò non parlò di Lire nove, credo che il prezzo indicato sia in moneta di Genova (Villanova Mondovì, Archivio parrocchiale,Progetti e lavori in chiesa - fasc.2). Questo secondo preventivo viene accantonato e si fa più fitta la corrispondenza con Candellary. Il 10 settembre costui scrive all'arciprete di S. Caterina don Giorgio Zurletti, motivando in questo modo il ritardo in risposta alla sua del 26 agosto: "...il dissegno che mi venne rimesso trovandossi su cart atroppo pesant stimai di farle un piccolo disegno della Navetta, di due Turriboli, con quello di un sigillino, al quanto minuti pel motivo qui sopra, e più perchè l'orefice che me lo procuro mi disse che quallora il lavoro non si effettuasse intendeva che le venisse pagato a raggione di £. 5 o restituirlo, così tendendolo presso di me potrò restituirlo in caso che non si venga ad un accordo..." (Villanova Mondovì, Archivio parrocchiale,Progetti e lavori in chiesa - fasc.2). Sulla parte superiore dello stesso foglio sono disegnati infatti, da sinistra: la metà destra di un anavetta, due soluzioni a metà per un turibolo numerate 1 e 2, un secchiello intero (alla scheda cartacea sono allegate le fotocopie del documento). La lettera conclude con l'invito a restituire in breve tempo il disegno con la soluzione prescelta o a dare un riscontro qualora gli amministratori della PArrocchiale rinunciassero alla commissione. Il 18 settembre Candellary si rivolge ancora all'"amico" Canavero pregandolo di inviargli al più presto il "disegnetto" o di fargli sapere se il turibolo desiderato è il n. 1 o il n. 2; afferma infatti di aver ricevuto il giorno precedente un biglietto da don Zurletti con l'ordine di far eseguire gli oggetti in argento del 2° titolo, ma senza nè disegno contrassegnato nè altre indicazioni (Villanova Mondovì, Archivio parrocchiale,Progetti e lavori in chiesa - fasc.2). [Continua in OSSERVAZIONI]
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100031098A-1
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 1982
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0