Trinità

statuetta, 1824 - 1824

Il gruppo della S.ma Trinità è sostenuto da nubi a spirale fra cui si affacciano tre cherubini (uno non visibile dal lato anteriore). Il Padre poggia la mano sinistra sul globo, nella destra regge lo scettro, mancante della parte superiore. Il Figlio regge con la mano destra la croce, anch'essa incompleta. La Colomba rappresentante lo Spirito Santo è sostenuta da una raggiera in ottone. Sono in ottone anche l'aureola del Figlio, la croce, lo scettro. La massa di nubi, le due statuette e la Colomba sono in lega d'argento fusa; le vesti, il globo, i cherubini, l abase, sono in lamina d'argento sbalzata

  • OGGETTO statuetta
  • MATERIA E TECNICA argento/ cesellatura/ sbalzo
    lega metallica/ fusione/ cesellatura
    Ottone
  • MISURE Altezza: 39
    Larghezza: 19
  • ATTRIBUZIONI Canepa Giovanni (notizie 1824-1841): esecutore
  • LOCALIZZAZIONE Ovada (AL)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La data impressa con il punzone, i caratteri stilistici e gli elementi decorativi indicano l'appartenenza di quest'opera ad un corredo di mazze acquistate dall'Oratorio nel 1824 dall'orefice genovese Giovanni Canepa. La composizione appare qui più movimentata in raffronto alle altre due mazze, raffiguranti S. Giovanni Battista e Cristo battezzato. La raffigurazione della S.ma Trinità è del resto uno dei soggetti in cui meglio si è espressa l'estrosità compositiva degli orafi settecenteschi; possiamo dunque pensare ad un'intenzionale ripresa di forme da opere precedenti, perdute nel periodo della dominazione francese: situazione che F., Franchini Guelfi ritiene assai frequente nell'ambito della produzione orafa delle Confraternite liguri nel secondo decennio del XIX secolo (cfr. F. Franchini Guelfi, "La Liguria delle Casacce", catalogo della mostra, Genova 1982). Dai libri di Conti della Confraternita risulta infatti che nel periodo precedente all'occupazione francese l'Oratorio era già fornito di mazze processionali in argento, che vennero poi presumibilmente requisite. In una nota del 13 agosto 1714 si legge: "a Gio. Ant.o Pescio...per sua mercede di haver fatto due bastoni o sia pastorali con l'impronta della S.ma Trinità e S. Gio. Batta. - 9,16" (Archivio). Il Libro dei conti del 1737-1787 riporta una serie di note di pagamento "ai Sig.i Dom.co e Filippo Fr.lli Lodi oreffici", genovesi, per i pastorali d'argento (ott. 1749/ genn. 1750/ apr. 1752). Nello stesso Libro troviamo ancora una nota del 1767: "al sig. Bracco Orefice di Genova del Pastorale d'arg.to che si porta fra mezzo alla Confraternita nelle processioni - 134". Da una nota del 6 luglio 1771 sappiamo infine che alcune, o forse tutte, le mazze appartenenti all'Oratorio furono al quest'epoca "rimodernate" ad opera dell'orefiche Bottari, genovese (pagamento lire 1.169)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100033358-3
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • STEMMI retro dell'aureola - religioso - Emblema - monogramma cristologico - IHS
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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