Santa Maria Maddalena penitente

dipinto, 1600 - 1624

La santa è raffigurata con il corpo avvolto nella folta chioma e un rosario intorno alle mani giunte. E'rappresentata in piedi, a figura intera, in un paesaggio sassoso, ravvivato solo da un arbusto verde, posto a sinistra. L'ocra carico dei capelli, ravvivato da tocchi giallo oro, incornicia l'incarnato chiaro del volto

  • OGGETTO dipinto
  • AMBITO CULTURALE Ambito Vercellese
  • LOCALIZZAZIONE Costanzana (VC)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto può essere verosimilmente considerato, unitamente al Beato Amedeo del 1622, Sant'Anna (?) e la Pentecoste datato 1626, come un ex voto: l'interpretazione irrigidita e riduttiva che caratterizza la serie raggiunge una fase estrema di sconfortante povertà cromatica e compositiva. La Maddalena, la cui stesura affrettata e pastosa si piega a qualche delicatezza nel particolare del volto, sembra danneggiato anche da ridipinture che ne hanno appesantito i contorni con una sottolineatura a tempera bruna. Prototipo lontano sono gli affreschi con le storie della Maddalena commissinate nel 1529 a Gaudenzio Ferrari per la chiesa di S. Cristoforo a Vercelli, con la scena della santa portata in cielo dagli angeli ripresa successivamente da Giuseppe Giovenone il Giovane nel catone preparatorio per la tavola di Moncrivello, dipinta fra il sesto e il settimo decennio del Cinquecento (Gaudenzio Ferrari e la sua scuola. I cartoni cinquecenteschi dell'Accademia Albertina, catalogo della mostra, Torino 1982, n. 33). Più che alla sensibile prova grafica del cartone. La Maddalena di Costantana è avvicinabile agli esiti di diligenza irrigidita, segnata da istanze controriformiste che caratterizzano il dipinto di Moncrivello. Nelle due opere compare la medesima predilezine per un tipo di bellezza femminiled appesantita, per un'affettazione didascalica dell'espressine devota del volto gonfio ed emaciato, con una sorta di contrizine sentimentale che andrà via via accentuandosi nelle opere tarde della bottega di Giuseppe Giovenone il Giovane, come nell'Assunta di S. Lorenzo di Vercelli e della Parrocchiale di Salussola (Gaudenzio Ferrari e la sua scuola. I cartoni cinquecenteschi dell'Accademia Albertina, catalogo della mostra, Torino 1982, n. 43). In particolare, quest'ultima opera, databile tra il 1580 e il 1606, costituisce un utile termine di confronto per l'affresco di Costantana. Le stesse tipologie ricorrono infine nelle repliche dipinte da Gerolamo e Pier Francesco Lanino, figli di Bernardino, come le Assunte di Rosazza e di Cossato, o quella della Galleria Sabauda di Torino (G. ROMANO, La tradizione gaudenziana nella seconda metà del Cinquecento, in Bollettino SPABA, 1964, XVIII, p. 83, fig. 7)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100031006
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1982
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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