Cristo in casa di Santa Marta e Santa Maria Maddalena

dipinto ca 1787 - ca 1787

L'affresco, circondato da una larga cornice a rilievo tinteggiata in rosso a venature rosate e profilata internamente da una modanatura lignea dorata, presenta sulla destra, in primo piano, la figura di un personaggio seduto col biondo capo aureolato identificabile con Cristo. Questi, quasi completamente avvolto in un ampio manto azzurro a gonfi panneggi su una tunica rossa, indica con un gesto della destra una fanciulla inginocchiata ai suoi piedi sul pavimento lapideo; essa, rappresentata di profilo, ha lunghi capelli biondi e indossa una veste marrone da cui fuoriescono ampie maniche. Alle sue spalle è dipinta una figura femminile in posizione eretta, col busto leggermente piegato in avanti, le braccia aperte e il viso rivolto verso Cristo, che indirizza lo sguardo su di lei. Le due figure si possono identificare con Maria e Marta, sorelle di Lazzaro, e l'affresco rappresenta l'episodio in cui Gesù, rivolgendosi a Maria irritata perchè la sorella ne ascoltava la parola invece di aiutarla nei lavori domestrici, affermò che Maria aveva scelto la parte migliore. Alle spalle di Cristo sono raffigurati cinque personaggi identificabili con alcuni discepoli; i primi due, con la barba canuta, sono avvolti in ampi mantelli e reggono ciascuno un libro - Continua al campo 'OSSERVAZIONI'

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA intonaco/ pittura a fresco
  • MISURE Altezza: 350
    Larghezza: 250
  • ATTRIBUZIONI Cogrossi Carlo (attribuito): esecutore
  • LOCALIZZAZIONE Ivrea (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Affreschi di notevole interesse realizzati intorno al 1785-88, anni in cui il vescovo Giuseppe Ottavio Pochettini riformava la navata centrale, il presbiterio e il coro dandovi un'impronta nettamente barocca. Secondo gli studi condotti a questo proposito dal Can. Giacomo Boggio (G. Boggio, "Il Duomo d'Ivrea", Ivrea 1926) e da Vittorio Mesturino (V. Mesturino, "Sancta Maria de Iporegia", Ivrea 1967), il vescovo avrebbe fatto occludere con muri pieni gli archi esistenti tra i pilastri romanici del presbiterio, commissionando quindi la decorazione a fresco delle pareti risultanti. Significativa risulta pertanto la testimonianza fornita dagli Atti della Visita Pastorale di Mons. Pochettino, dove nel paragrafo relativo allo stato generale della chiesa si legge, infatti, che "navi media anno superiore unacum Choro et Praesbiterio instaurata...ad novam decentiorem formam redacta fuit". Gli atti della visita forniscono anche un'ulteriore significativa notizia, descrivendo il presbiterio come ornato da "particularibus picturis" che sono con ogni probabilità da identificare con gli affreschi in questione. Essi vengono menzionati dal Boggio (op. cit.), da Carandini (cfr. F. Carandini, "Vecchia Ivrea", Ivrea 1914, terza edizione 1963), dal Mesturino (op. cit.) e dal Vignono (I. Vignono, "Passeggiata artistica in vescovado" in "Il Piffero", 1975), che li attribuiscono senza distinzione al pittore Carlo Cogrossi di Treviglio. Tale attribuzione, per quanto non confermata da fonti documentarie, risulta assai pertinente, come è denotato dall'analisi stilistica dei dipinti che per tipologie dei personaggi, ambientazioni, gamma cromatica, sono assai affini agli affreschi firmati nella Cappella di S. Savino (cfr. relative schede di catalogo)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100028718-1
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1982
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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