mobile da sacrestia, insieme - bottega Italia nord-occidentale (primo quarto, secondo quarto sec. XIX, sec. XIX)

mobile da sacrestia, 1811 - 1812

L'arredo ligneo copre interamente le quattro pareti della sacrestia con mobili e pannelli spartiti da lesesne, posate su un alto zoccolo, con capitelli a foglie d'acanto ed ovuli reggenti il cornicione. La parte attigua al presbiterio comprende la porta centrale, fiancheggiata da due lesene, e, sulla sinistra, un finto armadio a due ante con pannelli rettangolari con angoli arrotondati. La parete attigua alla navata destra è formata da due armadi ad 8 ante che spartiscono tre nicchie, le laterali delle quali ospitano due confessionali mentre quella centrale comunica, grazie ad una porta, con un andito di accesso alla navata. La parete che da verso l'esterno ingliba una finestra e, a destra, un armadio. La quarta parete comprende un grande mobile centrale a tre corpi, dei quali quello al centro è arretrato: ogni corpo è composto, nella parte inferiore, da 5 cassetti, in doppio ordine nei due corpi laterali, una nicchia con pannello scorrevole e, in alto, da dua ante con pannelli che, a differenza di tutti gli altri, hanno la cornice spezzata e rientrante ai lati; alle estremità sono due porte comunicanti con altri locali. Le lesene e il fronte dei cassetti sono impiallacciati

  • OGGETTO mobile da sacrestia
  • MATERIA E TECNICA legno/ scultura/ impiallacciatura
  • AMBITO CULTURALE Bottega Italia Nord-occidentale
  • LOCALIZZAZIONE Gavi (AL)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Nel gennaio 1835 si deliberò di chiedere al falegname Francesco Candia il disegno per la proposta costruzione de "un grande armadio di noce con a fianco due confessinali per uomini da mettere in sacrestia" (Gavi, Archivio Parrocchiale, Dal Libro delle Deliberazioni della Fabbriceria della Chiesa Parrocchiale di Gavi, al 1835/01/04). Lo stesso falegname, già pagato in precedenza per non specificati "lavori eseguiti negli anni 1830 e 1831" (Gavi, Archivio Parrocchiale, Libro di Cassa. Opere Pienovi. 1793-1834, al 1831/04/16), eseguì nel 1836 una perizia per i "mobili interei a parete della sacrestia" (Gavi, Archivio Parrocchiale, Chiesa Parrocchiale. Lavori. Conti, perizia del 1836/12/30). Ciò sembra dimostrare che il lavoro sia stato eseguito dal Candia, contro l'opinine di Desimoni che ne ritiene autore Gaetano Origone che nel 1812-1813 aveva realizzato gli stalli del coro (C. DESIMONI, Annali storici della città di Gavi, Alessandria 1896, p. 276 e scheda n. 48), Per l'occasione furono utilizzati "i nuovi cantelari" (cioè canterani) pagati 1.000 lire nel 1784 a metà fra la Compagnia del S.mo Rosario e quella del S-mo Sacramento (Gavi, Archivio Parrocchiale, Introito ed esito della Compagnie del Sacratissimo Rosario eretta nella Parrocchia di S. Giacomo di Gavi, al 1784/01/17): i pannelli, i cassetti e le maniglie degli armadi della quarta parete hanno infatti foggia differente, stilisticamente confrontabile con la Sala Capitolare dell'Ospedale Maggiore di Milano del 1767-1780, disegnata da Giovanni SAntonio Richini (C: ALBERICI, Il mobile lombardo, Milano 1969, p. 120). Nel 1863, in occasione della costruzioned el nuovo locale superiore, si progettò un allargamento della sacrestia e dei suoi mobili (Gavi, Archivio Parrocchiale, Chiesa Parrocchiale. Lavori. Conti, progretto del 1863) e ancora nel 1865 si incaricò il falegname Antonio Bregni di una nuova perizia per lo stesso lavoro che, però, non fu mai eseguito (Gavi, Archivio Parrocchiale, Dal Libro delle Deliberazioni della Fabbriceria della Chiesa Parrocchiale di Gavi, al 1865/04/02). Gli arredi, citati nell'inventario del 1906 (Gavi, Archivio Parrocchiale, Inventario della Chiesa Parrocchiale di S. Giacomo Maggiore in Gavi anno 1906), sono menzionati da Galbiati (G. GALBIATI, Le tre Confraternite di Gavi Ligure, Genova 1949, ed. consultata Ovada 1979, p. 32)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100027624
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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