stalli del coro, insieme - bottega Italia nord-occidentale (prima metà sec. XVI)

stalli del coro, 1518 - 1535

22 stalli disposti su 3 pareti del coro, con inginocchiatoio e seduta antistante: gli stalli angolari hanno dossale doppio costituito da due pannelli ad angolo retto; in complesso i dossali sono 24, costituiti da due comparti decorati separati dal poggiabraccia di forma concava, ad andamento semicircolare; il sedile pieghevole consente di usare il poggiabraccio restando in piedi. Gli stalli sono separati da un elemento verticale intagliato su due lati con decorazioni fitomorfe e zoo-antropomorfe; questo elemento, nel primo stallo a sinistra, presenta balaustrini decorati con motivi fantastici. I due comparti di ogni stallo presentano decorazioni pirografate e lumeggiate con colori a olio, raffiguranti, a parture da sinistra, S. Francesco adorante il Crocifisso, S. Bernardino da Siena; S. Gerolamo; Vaso e cesto con fiori, monogramma di S. Bernardino, vaso di gigi, S. Bonaventura, S. Paolo, vaso di rose, le stigmate di S. Francesco, puttini che colgono frutti da un melo, Annunciazione, Gesù Bambino e S. Giovannino, vaso con frutti e fiori, S. Pietro, S. Antonio da Padova, vaso con frutta, monogramma di Cristo sostenuto da un angelo, vaso di palmette, S. Caterina d'Alessandria, fontana con putti, S. Pietro Martire e S. Chiara. CONTINUA NEL CAMPO OSS

  • OGGETTO stalli del coro
  • MATERIA E TECNICA legno/ intaglio/ pirografia/ pittura
  • MISURE Profondità: 166
    Altezza: 283
    Larghezza: 705
  • AMBITO CULTURALE Bottega Italia Nord-occidentale
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Chiesa di S. Francesco
  • INDIRIZZO Piazza San Francesco, 1, Bene Vagienna (CN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Lo stemma che compare su un dossale suggerisce la datazione proposta dall'Assandria (G. ASSANDRIA, Memorie storiche della Chiesa di Bene, Pinerolo 1899, p. 70) e che appare sostanzialmente fondata anche se, potrebbe essere spostata più avanti di qualche anno, in quanto non è accertato che gli stalli siano stati effettivamente disposti nell'antica chiesa fuori le mura cui erano destinati. La produzione si colloca nell'ambito di una specifica affermazione delle tecniche decorative, contraddistinte più specificamente dall'intarsio, che fiorisce in tutto il nord Italia all'inizio del Cinquecento e si radica sull'esperienza di Fra Giovanni da Verona (G. ROMANO, Il coro di San Lorenzo, Alba 1969): questa opera, che potrebbe essere interpretata come un prodotto povero allusivo alla tarsia, in effetti ha pochi riferimenti tecnici e corrispondenze formali con quella tecnica e si fonda sull'intenso segno lineare che incide la superficie lignea e su campiture di colore limitate ad alcune zone della superficie interessata dal disegno. Il motivo degli intagli delle pareti del dossale e delle cornici è decisamente aracaizzante; anche se in mezzo a motivi che paiono ripresi da un repertorio squisitamente medievale, fanno capolino forme culturalmente più "aggiornate", in riferimento alle prestigiose produzioni delle maggiori catetdrali del tempo, anche in area piemontese. Per la bibliografia si veda: Mondovì, Archivio Notarile, Inventario e descrizione degli effetti mobili esistenti nel Convento e Chiesa di San Francesco, al 21 settembre 1898, in spetanza del Municipio di Bene-Vagienna, alla voce 61; G: ASSANDRIA, 1899, pp. 69, 73-74; Cuneo, Biblioteca Civica. G. Vacchetta, Schede e disegni manoscritti, Società per gli studi storici, archeologici e artistici della Provincia di Cuneo, non ordinati, a.v.en. 131-137; M. PEROTTI, Il coro di San Francesco in Benevagienna, in "Cuneo Provincia Granda", n. 1, 1966, pp. 8-13; F. RAVERA (F. R), Restauro dell'antico coro di S. Francesco, in "La Beata Paola di Bene, Bollettino del Santuario di San Francesco di Bene", n. 7, luglio 1964; G. ROMANO, 1969, p. 32, nota 35; A. GRISERI,Itinerari di una provincia, Cuneo 1974, pp. 91, 106. I restauri condotti sul coro fra il 1963 e il 1964 da Mario Ferrua, autore del restauro del dossale di sinistra (1963) e di quelli di fondo (1964), e da Camoletto per i dossali di fondo (1964), hanno comportato consolidamenti, fissatura di colore, rimozione di ridipinture, innesti di legno nuovo, sostituzione di pedane e bradini degradanti, disinfestazioni antitarlo e lucidatura a cera
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100027682-0
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1981
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • STEMMI parete destra, comparto inferiore - gentilizio (?) - Stemma - Costa Bona - stemma partito: nel primo5 bande d'oro in campo azzurro; nel secondo bandato d'oro e di rosso di sei pezze col capo azzurro con unastella a sei punte e mezza stella
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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