portale - ad arco, opera isolata - bottega liguro-lombarda (terzo quarto sec. XII)

portale ad arco,

Il portale, a cui si accede tramite tre gradini, sorge al centro della facciata con strombaturea movimentata da tre elementi a colonna alterna

  • OGGETTO portale ad arco
  • MATERIA E TECNICA pietra arenaria/ scultura
  • LOCALIZZAZIONE Gavi (AL)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La datazione del portale e della costruzione della chiesa in anni compresi tra la metà del XII secolo ed il 1172 si desume da un documento del 15 agosto 1172 nel quale la chiesa è già citata (C. DESIMONI, Documenti ed estratti di documenti per la storia di Gavi, Alessandria 1896, p. 14) e dagli atti di un processo ecclesiastico del 1227-1229 dai quali si apprende che la chiesa fu costruita dai figli del Marchese Alberto di Gavi, tutti documentati non prima del 1150, e dai quali risulta che un solo testo ricordava i tempi in cui l'edificio non esisteva ancora (A. FERRETTO, documenti genovesi di Novi e Valle Scrivia, I, Pinerolo 1909, Corpus Chart. Italiae, XXIX, pp. 331-344). La struttura del portale trova riscontro in quello di S. Gottardo del Duomo di Genova, datato dal Ceschi e dal Pesenti alla prima metà del XII secolo (C. CESCHI, Architettura romanica genovese, Milano 1954, p. 174; F. R. PESENTI (a cura di), Cattedrale di San Lorenzo, Genova 1976, p. 18) e dal Di Fabio al 1160 circa (C. DI FABIO, I portali romanici della catetdrale di Genova, in "Bollettino d'Arte", 1981, pp. 89-122), per l'animato strombo unificato in architrave all'altezza dei capitelli, anche se a Gavi non è presente il protiro, e in quello della chiesa dei SS. Pietro e Paolo a Castelnuovo Scrivia datato 1183 (A. KINGSLEY PORTER, Lombard Architecture, New Haven - London, 1916, vol. II, pp. 270-273; P. TOESCA, Il Medioevo, Torino 1965, vol. II, p. 789; G. PISTARINO, A. FUMAGALLI, Dalla pieve alla cattedrale nel territorio di Alessandria, s. l., 1978, p. 150; C. DI FABIO, op. cit.) che potrebbe aver subito qualche rimaneggiamento durante il trasporto del transetto eseguito nel 1588. Questi portali, che a loro volta presentano elementi a quelli della chiesa di S. Michele a Pavia e di S. Simpliciano a Milano, sono, come vedremo, legati a quello di Gavi anche per il carattere dcelle sculture. L'iconografia del portale, basata sulla contrapposizine romanica fra bene e male e fra salvezza e dannazione, si articola nella rara rappresentazione della Coena Domini unita agli angeli e alla colomba dello spirito santo, allusiva insieme alla SS. Trinità, nelle impersonoficazioni demoniache e della Lussuria dell'Archinvolto, e nella sovrastante figura identificabile in Sansone che doma il leone piuttosto che in S. Giacomo a cavallo. Le sculture della lunetta e dell'archinvolto, caratterizzate dai tratti spigolosi dei volti con le pupille spesso eseguite a trapano e dall'uso di mettere le mani in evidenza, per quanto il complesso delle sculture della chiesa sia da considerarsi opera contemporanea dello stesso cantiere, sono accostabili in modo particolare alla I e alla III mensola dello spiovente sinistro della facciata e al capitello interno della II colonna destra. Non perfettamente analizzabile per lo stato di conservazione è invece il carattere di Sansone. Tali sculture appaiono satrettamente legate a quelle dell'ultimo blocco a destra del fregio e a quelle della seconda colonnina destra del portale di S. Gottardo del Duomo di Genova, che di Fabio ha voluto considerare opera di un unico "I maestro" (C. DI FABIO, op. cit.) a quelle del portale della chiesa dei SS. Pietro e Paolo a Castelnuovo Scrivia, datate 1183 e firmate da "Magister Albertus", e al cosiddetto soldato Gagliaudo, unico resto della antica cattedrale di Alessandria eretta nel 1170, oggi murato sul fronte della nuova cattedrale (G. PISTARINO, A. FUMAGALLI, Dalla pieve alla cattedrale nel territorio di Alessandria, s. l., 1978, p. 174, fig. 145). Le somiglianze non si limitano ai volti sempre frontali, al modo di rendere gli stessi e le figure e le figure o al tipo di raffigurazioni quasi sempre narrativo, ma si allargano anche ad alcune riprese iconografiche come le aquile, presenti a Genova e a Castelnuovo (ma anche in S. Fedele a Como, in S. Ambrogio e in S. SAimpliciano a Milano, in S. Savino a Piacenza, in SS. Cosma e Damiano a Genova), e al fregio vimineo che si ripete nella base destra del poretale di S. Gottardo, a Castelnuovo e a Gavi. Si può parlare di cantieri in qualche modo legati e dipendenti, a partire da Genova fino a Castelnuovo sulla direttrice Genova-Alessandria, per i quali legami sono istituibili soprattutto in area lombarda: a Milano con i rilievi di Porta Romana del 1171 (Milano, Civici Musei del Castello Sforzesco: M. BONICATTI, studi di storia dell'arte sulla tarda antichità e sull'alto medioevo, Roma 1933, figg. 311, 313, 314, 317) e con quelli di S. Simpliciano (E. ARSLAN, La scultura romanica, in "Storia di Milano", vol. III, Milano 1954, fig. a, p. 590); a Pavia con due capitelli provenienti da S. Maria del Popolo oggi ai Musei Civici (A. PERONI, Pavia. Musei Civici del castello visconteo, Bologna 1975, figg. 199, 283) e con i capitelli del portale destro di S. Michele CONTINUA NEL CAMPO OSS
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100027551-0
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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