balaustrata, serie di Barzochino Antonio (ultimo quarto sec. XVIII)
balaustrata
1783 - 1785
Barzochino Antonio (1734/ Post 1799)
1734/ post 1799
Le balaustre, in legno intagliato e marmoreggiato nei toni del grigio e dell'ocra, hanno profili curvilinei. I lati sono costituiti da due pilastrini, con semplici specchiature rettangolari, che delimitano una serie di colonnine sagomate poggianti su un dado di base. Le ante delle portine, aventi la medesima specchiatura rettangolare dei pilastrini, sono caratterizzate da un'apertura cedntrale quadrilobata in cui è inserito l'emblema della confraternita, in legno intagliato, dipinto in giallo
- OGGETTO balaustrata
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MATERIA E TECNICA
legno/ intaglio/ sagomatura/ modanatura/ tornitura/ marmorizzazione/ pittura
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ATTRIBUZIONI
Barzochino Antonio (1734/ Post 1799)
- LOCALIZZAZIONE Chieri (TO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Delle tre balaustre, le due destinate alle cappelle laterali destra e sinistra sono ancora in sito, mentre quella dell'altare maggiore è stata smembrata: i lati si trovano rispettivamente lungo la parete di fondo della navata destra e sinistra, le due ante della portina sono in un locale annesso alla torre campanaria. Una nota documentaria in data 23 marzo 1783 attesta del pagamento di L. 95 ad Antonio Barzochino (Chieri, Archivio della Chiesa di S. Michele, Libro dei conti della Confraternita dal 1767 fino ad oggi). L'artigiano, più volte menzionato nei documenti di s. Michele per lavori spesso di non grande entità (ID), è identificabile con buona probabilità con quell'Antonio, nato nel 1734, figlio secondogenito di Bernardo Barzochino di Fossano, artigiano di notevole qualità, attivo a Chieri accanto allo scultore Riva, morto nel 1747 (S. CASELLE, Artigiani carignanesi a Chieri: i Riva, in Carignano: appunti per una lettura della città, Carignano s.d. (ma 1978), V. IV). Un altro Barzochino Bernardo, forse figlio di Antonio, lavora per la confraternita in pieno Ottocento: lo troviamo documentato fra il 1841 e il 1850 per diversi lavori di falegnameria, per lo più di manutenzine (Chieri, Archivio della Chiesa di S. Michele, Libro dei conti della Confraternita dal 1767 fino ad oggi; Chieri, Archivio della Chiesa di S. Michele, Carte sparse). Nel 1785 è inoltre registrato il pagamento di L. 90 a Giovanni Gallina "indoratore" "per aver marmoregiato tutte le balaustre con olio con sua vernice" (Chieri, Archivio della Chiesa di S. Michele, Libro dei conti della Confraternita dal 1767 fino ad oggi). Anche il Gallina, artigiano attivo a Chieri, è documentato per altri lavori per la confraternita dal 1769 al 1783, così come nel 1753 è menzionato per la doratura di un'esposizine per il Santissimo, opera di Francesco Maria Riva per la Confraternita dio S. Croce (S. CASELLE, Artigiani carignanesi a Chieri: i Riva, in Carignano: appunti per una lettura della città, Carignano s.d. (ma 1978), V. IV)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100027388
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 1981
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- STEMMI sulle antine, al centro - corporativo - Emblema - Confraternita del Gesù - 2 - le lettere I H S: sull'asta orizzonatle della lettera H è la croce latina. Sotto è un cuore
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0