Ritratto di Giovan Battista Ayroli

dipinto, 1783 - 1785

Ritratto di uomo fino alle ginocchia, seduto accanto a un tavolo. Indossa una parrucca grigia e una veste rossa con una pelliccia di ermellino bianca e nera attorno alle spalle, mentre sul retro il manto è in tessuto giallo ricamato. Nella mano destra regge un foglio con iscrizione, mentre la sinistra è appoggiata al bracciolo della sedia. Sul tavolo alle sue spalle sono posati una corona e uno scettro. Alle spalle del personaggio una tenda scura occupa la sinistra, mentre sulla destra una veduta di un porto di una città di mare, probabilmente Genova

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • MISURE Altezza: 133 cm
    Larghezza: 91 cm
  • AMBITO CULTURALE Ambito Emiliano
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Collegio S. Carlo
  • INDIRIZZO Via S. Carlo, 5, Modena (MO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Nato a Genova l’11 novembre 1731, Giovanni Battista Ayroli studiò al S. Carlo di Modena a partire dal 1750; qui fu registrato con il numero d'ingresso 1089. La sua famiglia aveva origini popolari e fu iscritta nel Cinquecento al patriziato, radicandosi in un’area collinare detta ‘villa’ di Granarolo sulle alture alle spalle di Genova, fuori porta San Tommaso. Fece parte dell’Azione Accademica intitolata “Publio Cornelio Scipione africano” rappresentata dai collegiali per il compleanno di Francesco III nel 1751: vi è già citato come accademico di lettere (https://archive.org/details/publiocorneliosc00). Amante delle belle arti e delle lettere, fu ascritto ai Pastori dell'Arcadia con il nome di Arete. Fu principe dell'accademia linguistica, prima di dedicarsi alla carriera politica. Nel 1755 sposò Angela Maria Francesca del casato dei Da Passano che tuttavia morì tre anni più tardi senza aver avuto figli; Giovanni Battista si risposò con un’altra dama genovese di antica nobiltà, Maria Francesca Caterina Gentile, dalla quale poi si separò. Il padre riassestò le finanze di famiglia dopo periodi di ristrettezze e alla sua morte, nel 1766, Giovanni Battista si trovò erede di un patrimonio cospicuo e potè intraprendere senza ostacoli una notevole ascesa politica. Dal ruolo all’interno del Senato nel biennio 1744-1746 Giovanni Battista arrivò a ricoprire la carica di doge di Genova dal 6 maggio 1783 al 6 maggio 1785. Continuò a coltivare la sua passione per la letteratura, fu tra i soci promotori dell’Accademia Ligustica di Belle Arti della quale fu anche eletto principe e, durante il suo dogato, promosse l’istituzione dell’Accademia degli Industriosi. Nel 1797 fu accusato di aver partecipato alla sollevazione controrivoluzionaria per evitare la caduta della repubblica genovese di cui aveva retto anche le sorti e così uscì dalla scena politica ma conservò il patrimonio e una notevole posizione politica in città: fu decorato da Napoleone della Legion d’Onore e fu nominato prefetto del circondario di Novi. Morì nel 1808
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800438635
  • NUMERO D'INVENTARIO 0170
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • ENTE SCHEDATORE Fondazione Collegio San Carlo
  • DATA DI COMPILAZIONE 1975
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2016
  • ISCRIZIONI nel cartiglio - IO. BAPTA AYROLI / D. G. / IANUAE DUX -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLO STESSO PERIODO - 1783 - 1785

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'

ALTRE OPERE DELLO STESSO AMBITO CULTURALE