monumento funebre, opera isolata - bottega piemontese (terzo quarto sec. XVIII)

monumento funebre, 1763 - 1763

Intorno alla grande lapide in marmo nero, inclusa in una cornice mistilinea in marmo giallo a più modanature, si avvolge un'incorniciatura di movimentato disegno, con volute e riccioli ornamentali che, nella parte inferiore, compongono una ricca ornamentazione accogliente lo stemma in marmo bianco che si staglia in una cartella a volute. Nella zona sovrastante la lapide, il partito decorativo assume uno sviluppo ancora maggiore per il susseguirsi di grandi volute dal profilo rilevato, ornate da corposi riccioli fogliacei che incornicisano la nicchia entro la quale è collocato il busto dedicato a Mons. Villa

  • OGGETTO monumento funebre
  • MATERIA E TECNICA marmo bianco/ intaglio/ scultura
    marmo giallo/ intaglio
    marmo nero/ sagomatura/ intaglio/ incisione
  • MISURE Altezza: 300
    Larghezza: 116
  • AMBITO CULTURALE Bottega Piemontese
  • LOCALIZZAZIONE Ivrea (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'opera, menzionata dal Boggio (G. BOGGIO, Il Duomo di Ivrea, Ivrea 1926, p. 183, 185) dal Malle'(L, MALLE' , Le arti figurative in Piemonte, Torino s.d. (ma 1962), p. 130) e da Bertolotti (A. BERTOLOTTI, Gite nel Canavese, Ivrea 1872, p. 139) reca un'iscrizione di chiaro intento celebrativo nei riguardi del vescovo Michele Vittorio de Villa, di cui ricorda la numerose opere eseguite in Cattedrale. Assegnato alla diocesi di Ivrea nel 1741, vi fece solenne ingresso il 9 luglio e, come scrive il Benvenuti (G. BENVENUTI, Istoria dell'antica città di Ivrea, fine sec. XVIII, pubblicata col titolo do Storia di Ivrea, Ivrea 1976, p. 483) "suo primo pensiero fu quello di visitare la diocesi e di abbellire la cattedrale, che per sua antichità, non mostrava quella magnificenza, che avrebbe desiderata" In effetti, nei ventidue anni del suo episcopato, si adoperò constantemente per rendere più decorosa la Cattedrale, commissinando anche opere di notevole rilevanza: non solo fece costruire la scala che, dalla navata centrale, sale al presbiterio, e paviment5are questo ultimo, ma eresse nel 1742 il grande altarre maggiore e, successivamente, la Cappella di S. Savino, lasciando in punto di morte tutti i suoi beni al Seminario eporediese. Lo zelante vescovo trovò degna sepoltura nella Cappella doi s. Savino, dove il canonico Pietro Antonio de Francesco, eletto Vicario generale, gli fece erigere il monumento funebre. L'assenza di attestazioni documentarie e di firme non permette di ascrivere il busto, caratterizzato da un'alta qualità, ad un determinato artista. L'opera per la tecnica esecutiva, per l'intensa espressività del volto si impone come un pregevole e significativo esempio di scultura, stilisticamente non lontana dalla produzione di Giovanni Battista Bernero, personalità dominante nel campo dell scultura piemontese nella seconda metà del Settecento, attivo anche in zona canavesana, nella Chiesa Parrocchiale di Strombino, con i bassorilievi sovrapporta della Cappella del Rosario (E. CASTELNUOVO, M. ROSCI (a cura di), Cultura figurativa e architettonica negli Stati del Re di Sardegna, catalogo della mostra, Torino 1980, pp. 74-80, 83, 1400-1402)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100027062-0
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1981
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • STEMMI in basso, al centro, su cartella mistilinea - vescovile - Stemma - De Villa Michele Vittorio - scudo bandato, al capo di tre stello. Lo scudo, a forma di cuore, è sormontato da cappello vescovile e da corona
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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