Intervento della Madonna della Consolata e Felicita Balbo che offre la sua vita alla Vergine

ex voto, 1835 - 1835

Dalla porta del Santuario una figura vestita di bianco si sta alzando verso il cielo, raggiungendo l'immagine della Consolata, raffigurata senza corona sulla sinistra del quadro. In primo piano si vede un uomo attorniato da otto ragazzi, di cui alcuni con la divisa da collegio o dell'Accademia

  • OGGETTO ex voto
  • ATTRIBUZIONI Gonin Francesco (1808/ 1889)
  • LOCALIZZAZIONE Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto è stato offerto dalla famiglia Balbo per una grazia che può sembrare abbastanza inusuale. Nel 1833 il conte Cesare Balbo di Vinadio è colpito da una malattia, che diviene molto grave. Il 21 novembre (festa della presentazione di Maria al tempio) la contessa Felicita Balbo (nata a Parigi, dal conte di Villeneuve, tesoriere generale della città) si reca ai piedi della Consolata e si offre quale vittima al posto del marito. Il conte Cesare guarisce mentre la moglie muore nel giro di otto giorni in seguito a una polmonite acuta. Nel 1835 la famiglia Balbo è preservata dal cholera morbus: in quest'occasione il conte offre il quadro alla Consolata. I ragazzi raffigurati sul quadro sono i figli di Cesare Balbo e cioè Prospero, Luigi, Ottavio, Ferdinando, Casimiro, Paolo, Enrichetta e Cesarina (Cronaca mensile del Santuario, in La Consolata, a.II (1901), n.12, p.187). Il quadro è opera di Francesco Gonin, litografo, incisore, xilografo, pittore formatosi all'Accademia Reale di Torino. Lasciò decorazioni ad affresco al Palazzo Reale di Torino, a Palazzo Carignano, al Castello di Racconigi (MALLE' L., I dipinti del museo d'arte antica di Torino, Torino 1963, p.89). Lo schema della donna che esce da una porta e raggiunge il cielo non è propria dell'arte "colta", ma si ritrova anche a livello popolare (es. in una tavoletta votiva dell'Ottocento che si conserva a Nuvolento, nel Santuario della Madonna della Pieve, esposta alla mostra che si è tenuta a Milano nella basilica dei SS. Apostoli e Nazaro dall'8 al 21 settembre 1979). Nel dipinto del Gonin tuttavia c'è uno stile aulico e professionale che manca alla tavoletta citata. Inoltre è da notare l'intento ritrattistico: solo negli ex voto dipinti da pittori "colti" i volti delle persone che hanno ricevuto una grazia sono riconoscibili. In questo caso forse si aggiunge l'interesse, proprio di Gonin, per la verosimiglianza storica. (BORELLO L., Gli ex voto della Consolata. Storie di grazia e devozione nel Santuario torinese, Torino 1982, p. 94) (FRANCHETTI D., La Consolata, Torino 1904, p.362-363) (GERVASIO D., Storia aneddotica descrittiva di Torino, Torino s.d., p.91) (SEGALA P. (a cura di), Religiosità popolare e pitura votiva, Brescia 1979, p.13) (Cultura figurativa ed architettonica negli stati del re di Sardegna, catalogo della mostra di torino maggio-luglio 1980, vol.I, p.406 e vol.III, pp.1448-1450)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100024161
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1980
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI Targhetta di ottone sulla cornice (perduta) - L'AN(NO) 1833 ADDI' 21 NOV. NATALIZIO DEL MARITO/ MARIA FELICITA BALBO/ VENIVA SECONDO LO USO SUO A RACCOMANADARE LA FAMIGLIA/ IN QUESTA CHIESA A MARIA VERGINE ED OFFRIRSI PER QUELLA/ INFIRMAVA NEL MEDESIMO GIORNO/ E MORIVA ADDI' 29/ I 1ANNO 1834. IL VEDOVO MARITO TEMENDO PER LI FIGLI/ RACCOMANDAVALI PER LI MERITI DELLA MADRE/ ALLA DIVINA PROTETTRICE E CONSOLATRICE./ O FIGLIUOLI DI QUELLA PIA/ SERBATE LA MATERNA DIVOZIONE - lettere capitali - a incisione -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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