cervo

rilievo, 1150 - 1199

E'raffigurato, a destra del portale, un cervo che, colpito al collo da una freccia, sta per cadere a terra

  • OGGETTO rilievo
  • MATERIA E TECNICA pietra arenaria/ scultura
  • AMBITO CULTURALE Bottega Lombardo-piemontese
  • LOCALIZZAZIONE Vercelli (VC)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il rilievo, come quello raffigurante un centauro che lancia dardi, costituisce un frammento di un fregio di maggiori dimensioni. La cornice rialzata che delimita su tre lati le due formelle, definendone lo spessore, permette di stabilire che la parte mancante del fregio è la centrale in cui, tra l'altro, era raffigurato un rapace, come si può desumere dal frammento di testa posta dietro il cervo ferito. Faccio afferma, su notizie non controllabili, che il fregio faceva parte dell'antico portale della chiesa, smembrato forse già fin dal'500, come risulta dall'architrave di gusto cinquecentesco dell'attuale portale (FACCIO G.C., CHICCO G., VOLA F., Vecchia Vercelli, Vercelli 1961, pp. 249-253; BRIZIO A.M., Catalogo delle cose d'arte: Vercelli, Roma 1935, p. 43). Stilisticamente coevo ai tondi posti in alto sulla facciata e ai capitelli dei pilastri della chiesa, è opera collocabile nella seconda metà del XII secolo, all'epoca della costruzione della chiesa, avvenuta per ordine del vescovo Uguzione nel 1164, su commenda dei canonici del Gran San Bernardo (CUSANO M.A., Discorsi Historiali concernenti la vita et attioni de'vescovi di Vercelli, Vercelli 1676). Sono glil anni in cui a Vercelli era da poco terminata la chiesa di Santa Maria Maggiore e il suo portale (ora nella casa dei marchesi di Gattinara a Vercelli) forniva non pochi spunti agli scultori impegnati a San Bernardo. Il comune repertorio animalistico e la tipologia del fregio, che costituisce una fascia decorativa ai lati del portale, richiamano in particolare i fregi sulla facciata di San Michele a Pavia (prima metà del XII secolo). Ma accanto a questi motivi tipicamente romanici, soprattutto legati all'ambiente lombardo, vi sono alcuni motivi a intreccio nastriforme e rosoncini, ormai quasi illeggibili, che denotano anche una cultura altomedievale, che in Piemonte ha come esemplari importanti i frammenti ritrovati nel Duomo di Torino, provenienti dalla chiesa di San Salvatore, ora conservati al Museo Civico di Torino e databili tra l'818 e l'827. (VERZONE P., L'architettura romanica nel vercellese, Vercelli 1934, pp. 82-84; PICCO F., Vercelli, Milano 1910, p. 10; MANDELLI V., Il Comune di Vercelli nel Medio Evo, Vercelli 1857-1861, vol. IV, p. 130)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100023907
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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