bacino, frammento - bottega padana (sec. XVI)
Frammenti pertinenti a quattro bacini tronco-conici a fondo piano, dotati di pareti assai svasate. Gli impasti sono omogenei, arancio vivo, con minuti inclusi sabbiosi e ferrosi e tracce di mica. L'esterno è privo di rivestimento, assai poco curato e con colature di vetrina. All'interno, invece, la vetrina è distribuita su denso ingobbio bianco, mentre la decorazione è realizzata a punta e stecca e completata dalla bicromia giallo e verde. N. 1: parete di bacino che sul lato estereno reca la traccia di una presa ad orecchio. La decorazione, realizzata a punta molto larga e stecca, comprende un nastro intrecciato. Verce e giallo, molto intensi, seguono sommariamente le linee del disegno. N. 2: parte di parete e attacco del fondo di bacino decorato con un piccolo nastro intrecciato che corre internamente lungo la base del frammento, mentre nella parte superiore il disegno, a linee sinuose, non è lreggibile. Ramina e ferraccia molto diluite. N. 3: parte del fondo e della parete di bacino che reca su quest'ultima un largo nodo intrecciato, mentre sul fondo è visibile un nodo di Salomone tarcciato rapidamente. Molto scura e densa la ramina che appare abbondantemente colata sul fondo lungo la parete per via della posizione del pezzo durante la cottura. CONTINUA CAMPO OSS
- OGGETTO bacino
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MATERIA E TECNICA
ceramica/ invetriatura/ graffito/ ingobbio/ pittura
- AMBITO CULTURALE Bottega Padana
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo Camillo Leone
- LOCALIZZAZIONE Casa Alciati
- INDIRIZZO via Giuseppe Verdi, 30, Vercelli (VC)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Stabile angolo N-E di piazza Cavour, cantina, N. 1: unità 25, fase VI; N. 2: unità 71, fase VI; N. 3: unità 25, fase VI; N. 4: unità 26, fase VI. I frammenti sono stati rinvenuti nel corso dello scavo condotta dall'Istituto di Archeologia dell'Università di Torino e diretto dalla Dott.ssa Negro Ponzi Mancini, sul sito della cantina dello stabile al n. 10 di Piazza Cavour di Vercelli. La giacitura, in uno strato di riempimento assai tardo, contenente materiali compresi fra la fine del XV e il XIX secolo, malgrado una netta preponderanza di reperti cinquecenteschi, non autorizza un'attribuzione cronologica precisa. La graffita a stecca, in particolar modo, rinvenuta abbondantemente a Vercelli, non trova confronti nello scavo pavese della Torre Civica, se non nella vresine monocroma (S. NEPOTI, Le ceramiche post-medievali rinvenute negli scavi della Torre Civica di Pavia, in "Archeologia medievale", Firenze 1978, p.189).; inoltre essa non ci sembra confrontabili con la "graffitia a stecca di tipo padano", così definita dal Mannoni (T. MANNONI, La ceramica medievale a Genova e nella Liguria, Genova-Bordighera 1975, pp. 96-98) e da questi attribuiti al Cinquecento per l'associazione in strato con la maiolica ligure. La nostra "graffita a stecca" sembra avvicinarsi maggiormente al gusto della "graffita a fondo ribassato", anch'esse del XVI secolo, frequenti nelk Veneto e in Liguria (A. MOSCHETTI, Della ceramica graffita padovana, in "Padova ", IV, 1931, p. 135; C. BARONI, Ceramiche italiane minori del Castello Sforzesco, Milano 1934, nn. 23-27, 99, 122, 197, 200-202).. Rispetto alla graffita a punta, è possibile che tale produzione sia più tarda di qualche decennio, tenendo conto della maggior complessità dei motivi decorativi che tendono a riempire tutto lo spazio disponibile, rispondendo ad una sorta di "horror vacui ", tipica del "fondo ribassato". La grande varietà dei motivi decorativi, riscontrabile anche nella graffite a punta, testimonia invece di una certa ricercatezza pur all'interno di un tipo di ceramica da mensa che doiveva essere assai diffuso e non eccessivamente costoso (Torino, Istituto di Archeologia, L. VASCHETTI, Problemi di stratigrafia urbana: un saggio nel centro storico di Vercelli, pp. 211-218)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà mista pubblica/privata
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100023714
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 1980
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2007
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0