dipinto, complesso decorativo - ambito lombardo (primo quarto sec. XVII)
Il fregio che corre lungo le pareti dell'Antisala presenta, divise in quattro scomparti, scene che si riferiscono alla Guerra del Monferrato. Gli scomparti, con cornici a foglie lanceolate, sono separati da putti cariatide sormontati da mascherone; da una testa fanciullesca incorniciata da foglie d'acanto si dipartono tralci di foglie di quercia retti da putti-cariatide, e in basso da putti riccioluti recanti mazzi di frutti, fiori e coccarde. Il fregio è delimitato da fascia inferiore con foglie d'acanto e da fascia superiore con coppette e finestrelle. Le tinte originali sono chiare: azzurro, bianco, rosa, marrone chiaro, verde, giallo, grigio. I soldati, le armate, le armature, sono trattati con precisione e attenzione ai particolari, come si nota nella resa di speroni, ferri, piume
- OGGETTO dipinto
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MISURE
Altezza: 150
Larghezza: 900
- AMBITO CULTURALE Ambito Lombardo
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo Mazzetti
- INDIRIZZO piazza Municipio, 16, Saluggia (VC)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Le scene del fregio di riferiscono alla guerra per la successione del Monferrato che, morto Francesco IV duca di Mantova e marchese del Monferrato nel 1612, vide Carlo Emanuele I contro la potenza spagnola, che si era dichiarata a favore di Ferrante Gonzaga. I Mazzetti si allearono con i marchesi del Monferrato i quali, proprietari dal 1417 del feudo di Saluggia, lo eressero a contea nel 1620 e nello stesso anno investirono del titolo d conte, per le sue benemrenze politiche e militari, Paolo Battista Mazzetti, Governatore di Trino e gran ciambellano del duca Ferdinando di Mantova (G. Della Mula, "Saluggia nella storia", Saluggia 1966). Saluggia patì molto durante questa guerra, saccheggiata dagli spagnoli, dai Francesi e dai soldati del duca di Savoia, finchè nel 1631 si giunse al trattato di Cherasco, col quale Vittorio Amedeo I otteneva il Monferrato e, per aver libero passo, altre terre tra cui Trino e Saluggia (Della Mula, op. cit.; A. Quazza, "La guerra per la successione di Mantova e del Monferrato", Mantova 1926; M. Foscarini, "Relazione dello Stato di Savoia nel 1743", in "Relazione dello Stato di Savoia negli anni 1574, 1670, 1743, scritte dagli ambasciatori Molini, Bellegno e Foscarini", Torino 1850). Il fregio è opera di pittore o di pittori di cultura lombarda, come si nota dalla minuzia nella resa dei particolari, dai dati veristici attenti ai costumi, che sono espressione di un gusto proprio della cultura portata avanti con più competenza nelle residenze reali torinesi e nei palazzi fuori della capitale, da luganesi e comaschi. Il gusto per l'incorniciatura vegetale, i putti e il mascherone, sono riproduzioni in pittura degli stucchi dei palazzi più importanti, così come le coccarde, i mazzi di frutta, i fiori. I puttini, nei quali il disegno prevale sulla pennellata, ricordano le miniature eseguite da Tommaso Borgonio nella seconda metà del Seicento per illustrare i balletti di corte: visi simili, imbambolati (M. Viale Ferrero, "Le feste delle Madame Reali di Savoia", Torino 1965). La divisione in medaglioni e le foglie d'acanto sono ricuperi di un classicismo parallelo alla volontà naturalistica nella resa delle cose, persone, paesaggi, dei pittori luganesi e lombardi. La scena di lotta tra i due cavalieri trova riscontro puntuale in una composizione strutturata in maniera esemplare nel fragio della Stanza della Guerra al Valentino, eseguito dai Recchi verso il 1665 (A.M. Brizio, "Il Castello del Valentino. La pittura", Torino 1949)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100022012-0
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 1979
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0