presentazione di Gesù al tempio

dipinto, post 1775 - ante 1799

Al centro della scena è rappresentata la Vergine, di profilo, con il Bambino in braccio, nell'atto di salire i gradini che conducono all'altare ove la attende, con un lenzuolo in mano, il sacerdote Simeone verso il quale Gesù protende le braccia. La Madonna indossa una veste rosa al di sopra della quale è posto un mantello azzurro carico, panneggiato. Il Bambino indossa una leggera tunica bianco-rosata. Il sacerdote, dalla lunga barba bianca, è riconoscibile dal caratteristico copricapo. Dietro alla Vergine, dal capo aureolato, parimenti a quello del Bambino, in ombra si intravede s. Giuseppe con un cero in mano. Porta la barba e indossa un manto rosso. Dietro di lui, una seconda figura maschile, in atto di entrare al tempio attraverso una grossa apertura con arco a tutto sesto. In alto, sulla sinistra, alcune teste cherubiche osservano la scena, mentre sulla destra, in basso in primo piano, sono sedute due figure femminili dagli abiti chiari. La prima, giovanile, tiene in mano il bacile per le offerte; la seconda, anziana, ha il capo velato e porta una mano al petto. Il dipinto è contenuto entro una cornice in legno dorata di profilo e luce ovale. Tipologia a gola; battuta liscia; fasce modinate. La cornice è incassata entro ricca decorazione plastica in stucco

  • OGGETTO dipinto
  • AMBITO CULTURALE Ambito Piemontese
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Casa di riposo Giovanni XXIII
  • INDIRIZZO Via Giuseppe Cottolengo, 1, Chieri (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto rappresenta, contemporaneamente, la "Presentazione di Gesù al Tempio" e la "Purificazione della Vergine" alla quale la chiesa è dedicata, unitamente a s. Grato, come si legge sulla lapide infissa all'esterno, al di sopra del portale di accesso: "D.O.M./ MARIAE SE PURIFICANTI/ DIVOQ. GRATO EPISCOPO/ DICATUR/ AN. MDCCLXXII". Erra il Ghivarello quando scrive della chiesa: "Ha un solo altare sotto il titolo di S. Grato, proprio di detta opera" (cfr. R. Ghivarello, Antiche chiese e cappelle-Patronati e benefici ecclesiastici di Chieri, in "Corriere di Chieri", n. 8, p. 8), in quanto il dipinto sull'altar maggiore fu senz'altro commissionato dall'Ospizio a lavori ultimati nella cappella, verso la fine del secolo XVIII, ad un pittore di area piemontese, forse legato all'Accademia di Pittura e Scultura di Torino. Infatti il dipinto, incassato nel muro, presenta una cornice a stucco da ritenersi realizzata su disegno di Mario Ludovico Quarini, come permettono di confermare anche i due angioletti in stucco al sommo, che proseguono, con il loro movimento, l'andamento del presbiterio. Questi angioletti, di livello superiore alle due teste cherubiche ottocentesche che coronano l'arco di accesso al presbiterio, sarebbero da ricondurre alla progettazione quariniana. Nel libro degli Ordinati del Consiglio del R. Ospizio di Chieri 1761-1814, (in Archivio della Casa di Riposo Giovanni XXIII, n° 401-6), stranamente, non si fa accenno alla consacrazione della chiesa, nel 1772, come si legge sulla lapide sopra citata, e nemmeno alla commissione del dipinto, negli anni successivi (è da notare che la consacrazione dovette avvenire ad inizio dei lavori, in quanto il progetto definitivo del Quarini fu solamente approvato in data 26 giugno 1772)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100017828
  • ENTE SCHEDATORE Regione Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1979
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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