dipinto,
post 1675 - ante 1699
La serie comprende la rappresentazione dei quattro evangelisti, ciascuno con il suo simbolo, nell'atto di scrivere il Vangelo, circondati da una cornice di fiori e frutti. Le tele sono collocate entro cornici uguali di luce e profilo rettangolare. Tipologia a gola. Battuta dorata con motivo a piccole baccellature. Sottile fascia centrale di colore scuro. Fascia esterna liscia e dorata. In corrispondenza degli angoli sono intagliate a rilievo foglie di acanto stilizzate e dorate
- OGGETTO dipinto
- AMBITO CULTURALE Ambito Piemontese
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Casa di riposo Giovanni XXIII
- INDIRIZZO Via Giuseppe Cottolengo, 1, Chieri (TO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La serie di quattro tele con Evangelisti furono lasciati in eredità all'Ospizio di Chieri da Giovanni Domenico Randone, come si legge nell'Inventario redatto nel 1800 (cfr. Inventario dell'eredità di G. D. Randone in Archivio della Casa di Riposo Giovanni XXIII, n. 195-38): "Quattro quadri con cornice dorata rappresentanti li quattro Evangelisti". Questi dipinti appaiono opera di un mediocre pittore che si è ispirato, per l'iconografia della figura del santo circondato da una ghirlanda di fiori e frutti, a un tema sviluppato dalla pittura fiamminga seicentesca di nature mort, in particolare nelle opere di Daniele Seghers il quale realizzò numerosi dipinti ove compaiono ghirlande di fiori entro le quali un collaboratore realizzava ritratti o immagini sacre (cfr. M. J. Hairs, Les peintres flammands de fleurs au XVII siecle, Paris-Bruxelles, 1955). Oltre agli influssi nordici, il pittore che eseguì la serie in esame dovette subire anche gli influssi della pittura napoletana di nature morte (cfr. La natura morta italiana, catalogo della mostra, Napoli, 1964), per la trattazione e la scelta dei frutti. La serie potrebbe anche alludere alle quattro stagioni: le ghirlande che circondano due tra gli Evangelisti presentano fiori primaverili ed estivi, mentre le altre due ripropongono frutta autunnale e invernale. Mentre le due ghirlande di fiori sono trattate con una certa finezza nei particolari, quelle con i frutti sono estremamente appesantite. Il fondo nero dei dipinti presenta pennellate molto spesse che denotano una certa carenza tecnica, unita all'uniformità dei colori nella resa degli elementi floreali e vegetali. La serie, pertanto, potrebbe datarsi verso l'ultimo quarto del Seicento ed essere stata realizzata da un pittore non necessariamente piemontese, data l'origine dei modelli, per altro attestati anche sul territorio. Nell'inventario Randone (ibidem) sono menzionati molti altri dipinti ed arredi oggi non più reperibili nell'Ospizio. L'istituto conserva il ritratto del Randone in qualità di benefattore. La tela rappresentante s. Luca è stata esposta alla mostra organizzata a Chieri nel 1999. Nella scheda di catalogo viene riportato che, della serie dei quattro evangelisti, risultava mancante il S. Matteo e che la tela in esame era stata oggetto di un restauro, curato da Enzo Giovine e Lucio de Vero, con finanziamento del Rotary Club di Chieri, sotto la direzione di Claudio Bertolotto della Soprintendenza al Patrimonio Artistico e Storico del Piemonte. Non sono stati reperiti ulteriori dati archivistici, tuttavia, attraverso l'analisi stilistica, la serie di tele è stata riferita, per quanto attiene alla realizzazione delle ghirlande, al pittore Carlo Lanfranchi (Bruxelles o Brabante, 1642 circa-Torino, 1706) ed è stata ipotizzata una datazione tra il 1670 e il 1680 circa, cfr. A. Cottino, scheda n. 17, in A. Cottino (a cura di), Aspetti della pittura del Seicento a Chieri. Scoperte e restauri, catalogo della mostra (Chieri, Palazzo Opesso-chiesa di S. Guglielmo, 11 settembre-24 ottobre 1999), Beinasco, 1999, pp. 135-137
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100017826-0
- ENTE SCHEDATORE Regione Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 1979
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0