Sant'Andrea condotto al martirio

dipinto,

La composizione si sviluppa in orizzontale. Al centro della scena è rappresentato, lievemente di spalle, in ginocchio, con le braccia sollevate in pregiera s. Andrea. Il capo è calvo, porta una lunga barba, il busto è nudo. Intorno ad esso una folla di personaggi maschili e di soldati con lorica ed elmo cercano di farlo alzare a forza. Sulla destra e sulla sinistra, in primo piano sono rappresentate, stanti e sedute, figure maschili e femminili, incluso un bambino che assistono alla scena. In secondo piano, sulla destra, alcuni soldati a cavallo, con corazza, elmo piumato ed alabarda, conversano fra loro. Sullo sfondo un paesaggio collinare brullo, punteggiato da pochi alberi con scarse frontede. Ampio brano di cielo solcato da nubi. I colori sono anneriti; assumono particolare risalto alcuni toni di rosso presenti sugli abiti di certi personaggi. La tela rettangolare, è posta entro cornice di profilo e luce analoghe. Tipologia modinata. Battuta baccellata, dorata, analogamente al profilo. Fascia centrale verniciata in colore chiaro. In corrispondenza degli angoli sono intagliate a rilievo foglie di acanto disposte a ventaglio

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • AMBITO CULTURALE Ambito Piemontese
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Casa di riposo Giovanni XXIII
  • INDIRIZZO Via Giuseppe Cottolengo, 1, Chieri (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto è copia ribaltata dell'affresco eseguito da Guido Reni, nel 1608, nella cappella di S. Andrea in S. Gregorio al Celio a Roma. Di livello decisamente inferiore all'originale, presenta alcune varianti nella composizione: nel paesaggio sullo sfondo, di minor respiro, in alcuni personaggi, e nella gamma cromatica, molto più scura dell'originale ed oggi dai colori ossidati. L'opera in esame dovrebbe essere stata realizzata verso la fine del XVII secolo, da un pittore di formazione romana. Il modello di riferimento, dal momento che la scena appare dipinta ribalta rispetto all'affresco, potrebbe essere stato o un cartone preparatorio o un'incisione di cui però, attualmente, non si conosce l'esistenza, dal momento che dell'opera del Reni è nota solamente una piccola replica di ambito fiammingo, dipinta su rame, nel museo di Aschaffenburg (cfr. L'opera completa di Guido Reni, Milano, 1971). Il dipinto in questione è pendant della "Salita al Calvario", ma non è possibile affermare con certezza che si tratti per ambo i dipinti della mano dello stesso artista
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100017822
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
  • ENTE SCHEDATORE Regione Piemonte
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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