Sacra Famiglia con San Giovannino e santi

dipinto,

Il dipinto raffigura, al centro, la Vergine, che trattiene in Bambino, abbigliato con una lunga tunica. Gesù annusa una rosa tenuta dalla madre,mentre colla mano sinistra accarezza una zampa dell'agnello tenuto in braccio da S. Giovannino, visto di spalle ed abbigliato con la pelle d'agnello che gli cela i fianchi; il santo stringe fra inoltre anche la croce. La Vergine rivolge li sguardo verso destra dove, alle sue spalle, è raffigurato S. Giuseppe, seduto, con il viso incorniciato da una fluente barba, in atto di indicare il Bambino. Alle spalle di Giuseppe è raffigurato un altra figura maschile, con ricca barba canuta che stringe fra le mani un crocifisso. La scena è ambientata in un interno con, a sinistra, un'apertura e un alto basamento. Assistono all'episodio due angeli, collocati in prmo piano, a destra, e in secondo pianom, a sinistra, in atto di suonare una lira

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA legno di noce/ intaglio/ tornitura/ sagomatura
    tela/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Zamorra Carlo Agostino (notizie 1685)
  • LOCALIZZAZIONE Biella (BI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Da documenti d'archivio resi noti dal Lebole, energe che la tela fu commissinata il 27 novembre 1678 per legato del colonnello G. B. Vercellone; fu pagato al pittore Zamorra 75 lire il 5 aprile del 1681 e fu posta per qualche tempo nella prima cappella sul lato sinistro, concessa dalla Confraternita al donatore ed allore dedicata a S. Giovanni Battista. Il dipinto rileva un'adesione a moduli manieristici di ascendenza veneta (D. LEBOLE, Storia della chiesa biellese. Le Confraternite, vol. I, Biella 1971, pp. 49, 73). Nella schedatura il santo alle spalle di Giuseppe è stato identificato in S. Antonio abate che, però, presenta simboli iconografici completamente diversi. Il dipinto, successivamente alla redazione della scheda, è stata menzionata da Vittorio Natale che che identifica il santo alle spalle di Giuseppe, letto come S. Antonio abate, il quale presenta simboli iconografici completamente diversi, più correttamente.correttamente in S. Gerolamo e riconduce l'opera a Carlo Francesco Zamorra, probabile padre di Carlo Agostino (V. NATALE, La pittura del Seicento nel Biellese, in V. NATALE (a cura di), Arti figurative a Biella e a Vercelli, il Seicento e il Settecento, Candelo 2004, pp. 40-41). Il dipinto è, inoltre, citato da G. ROMANO, Una storia per immagini, in P. ASTRUA, D. BIANCOLINI (a cura di), La chiesa di Santa Maria di Netro storia e restauro, Torino 1987, pp. 11-12
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100011993
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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