gloria di San Francesco di Paola

pala d'altare,

Il Santo è con saio francescano color brunochiaro, volo di angeli cona mpie ali bianche con ombre brune. Angelo in alto a sinistra con manto giallo a bordi azzurri, glia ltritre angeli adulti sono vestiti con un manto rosso, l'altro azzuirro e un altro con manto grigio. Cielo in alto giallo dorato chesi attenua al rosa. Nella metà inferiore, in basso a sinistra, uno scorcio architettonico con colonne scanalate. Nel piano, su di un inginocchiatoio coperto da un paesaggio drappo rosso Francesco Giacinto di Savoia e Carlo Emanuele II che genuflessi invocavano il loro protettore. Quello di sinistra ha capelli bruni con camicia bianca e mantello rosso, quello di destra biondo veste bruno chiaro con ombre di velluto e mantello azzurro con fiocchi penduli. Più vicino alla corona e allo scettro è forse il primogenito erede. Un angioletto trattiene dei gigli bianchi

  • OGGETTO pala d'altare
  • ATTRIBUZIONI Dauphin Charles-claude (1620/ 1677)
  • LOCALIZZAZIONE Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Questa tela del Dauphin non fu eseguita che nel 1665 ed importò la spesa di lire 540, come vedesi dall'esposizine fatta dal pittore il 4.12.1664, a quasi maturo compimento (Notizia presa dai RFegistri della Tesoreria Reale). Il Claretta afferma che il dipinto per ordine della duchessa Cristina, unitamente ad altre due tele con i Miracoli di S. Francesco, che sono riocordati dal pittore in una lettera di autodifesa del 166 indirizzata al Duca, che terminava con sei versi contro i critici malevoli. Il Claretta fa notare che il quadro è ora sostituito (1869) da un dipinto moderno, si riferisce alla pala di Tommaso Lorenzone raffigurante S. Francesco da Paola in Gloria, probabilmente messo il 1858-59, ora in sacrestia. "Il Dauphin volendo imprimere solenne grandiosità alla scena riesce macchinoso e pesante e così la raffigurazione appare initilmente appesantita, anzi ingombra dallo sfondo architettonico a colonne" (Viale). Magniloquenza già notata dal Lanzi e prima di lui daglli stessi contemporanei, se l'autore scrisse la famosa lettera. Il Bernardi fa notare come a Torino, l'artista si impose come pittore di grandi decorazioni apale d'altare ed il Lanzi sottolinea come, dalla vista delle sue opere, fu più impegnato per le chiese che per la corte. L'opera è stato oggetto di restauro eseguito dal Laboratorio Nicola, Aramengo d'Asti (29/11/ 1973). Motivi del restauro: inarimento e rilascimento delle tele, scrostature di colore, inefficienza dei telai, sudiciume, vecchi restauri e stuccature alterati. Procedimenti di restauri: protezine mediante plastificanti e carta della superficie pittorica, consolidamento del colore; doppia foderatira con tela di canapa e applicazione a telai interinali per le opere di pulitura, revisione e rimozione dei vecchi restauri; revisione e rifacimento delle stuccature. Applicazione a nuovi telai a crociera con chiodi di spansine. Pulitura definitiva e restauro pittorico integrativo. Verniciatura. Per la bibliografia si veda: L. CIBRARIO, Storia di Torino, Torino 1846, p. 524; C. DE ROSSI, Nuova guida della cirttà di Torino, Torino 1781, p. 40; A. BOSIO, La reale chiesa di S. Francesco da Paola e le sue nuove pitture, Torino 1858, p. 8; G. CASALIS, Dizinario geografico storico-statistico-commerciale degli Stati di S. M. il Re di Sardegna, Torino 1833, vol. XXI, p. 556; G. CLARETTA, Storia della reggenza di Cristina di Francia, duchessa di Savoia, Torino 1869, V, II, p. 549; L. MALLE' , Le arti figurative in Piemonte dal sec. XVII al sec. XIX, Torino 1974, V. II., p. 64; F. BARTOLI, Notizia delle pitture, sculture e architetture che ornano le chiese e gli altri luoghgi pubblici di tutte le più rinomate città d'Italia, Venezia 1776, p. 25; M. PAROLETTI, Turin à la portée de l'etranger, Torino 1826, p. 87; G. M. BRIOLO, Nuova guida dei forestieri per la reale città di Torino, Torino 1822, p. 121; G. CLARETTA, Notizie artisticjhe sul regno del duca Carlo Emanuele II, Torino 1875; L. TAMBURINI, Le chiese di Torino dal Rinascimento al Barocco, Torino 1968, p. 144; L. LANZI, Storia pittorica dell'Italia, Bassano1789; A. BAUDI DI VESME, L'arte in Piemonte dal XVI al XVIII secolo, Torino 1968, V. II, pp. 395-398; V. VIALE, La pittura in Piemonte nel'700, in "Rivista di Torino" n. 6, Torino 1942; M. BERNARDI, Capolavori d'arte in Piemonte, Torino 1961, p. 142
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100011632
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1977
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2007
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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