San Giuseppe e Gesù Bambino con Beato Amedeo di Savoia, San Francesco Saverio, San Francesaco di Sales e San Giorgio
pala d'altare
Josferne Francesco Detto Ange (1675/ 1756)
1675/ 1756
S. Giuseppe seduto con veste indaco, manto giallo ocra, tiene il bambino sulle ginocchia adorato da quatrto santi: il Principe Savoia ha manto verde oliva a disegni d'oro con fodera azzurra, calze e abito color grigio perla. S. Giorgio porta un mantello verde e i due S. Francesco un mantello uno rosso e l'altro giallo oro. Il fondo è di montagne azzurre di scenario al paesaggio in controluce, un angioletto appare in primo piano drappeggiato in rosa violetto e trattenente un'iscrizione
- OGGETTO pala d'altare
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MATERIA E TECNICA
tela/ pittura a olio
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ATTRIBUZIONI
Josferne Francesco Detto Ange (1675/ 1756)
- LOCALIZZAZIONE Torino (TO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Secondo il de Rossi l'autore è Francesco l'Agné, nativo di Annecy che passo poi a Bologna nel 1706 dopo un soggiorno aTorino di 8 anni e là si fece prete dell'oratorio. A Bologna entrò all'Accademia Clementina, del suo soggiorno a Torino invece si sa che fu maestro di disegno ad Amedeo Tommaso Carignano ed ai paggi delle Altezze Reali. I quattro santi sono identificabili secondo l'iconografia tradizinale. Sono dipinti certamente anteriori a quello della chiesa della Visitazione e aquelli della Cappella dell'Oratorio di S. Filippo citati dalle schede Vesme (comunicazione orale di A. Griseri, settembre 1977). Quadro di devozine e di celebrazione della corte, nei cui paesaggi si legge il legame con quelli del 600 francese. Il 29/11/1973 l'opera fu restaurata presso il Laboratorio Nicola a Aramengo. Il dipinto presentava inaridimento e rilascimento della tela, scrostamento di colore, inefficienza dei telai, sudiciume, vecchi restauri e stuccature alterati. In occasione del restauro si è proceduto con protezine mediante plastificanti e carta della superficie pittorica, consolidamento del colore, doppia foderatura con tela di canapa e applicazione a telai interinali per le opere di pulitura, revisione e rimozione dei vecchi restauri. revisione e rifacimento delle stuccature. Applicazione a nuovi telai a crociera con chiodi di espansine. Pulitura definitiva e restauro pittorico integrativo. Verniciatura e rimozione delle rifipinture. Per la bibliografia si veda C. DE ROSSI, Nuova guida della cirttà di Torino, Torino 1781, p. 41; G. CASALIS, Dizinario geografico storico-statistico-commerciale degli Stati di S. M. il Re di Sardegna, Torino 1833, vol. XXI, p. 536; MALVASIA, Vita dei pittori bolognesi, p. 271; A. BAUDI DI VESME, L'arte in Piemonte dal XVI al XVIII secolo, Torino 1968, p. 583; L. TAMBURINI, Le chiese di Torino dal Rinascimento al Barocco, Torino 1968, p. 145; A. BOSIO, La reale chiesa di S. Francesco da Paola e le sue nuove pitture, Torino 1858, p. 8
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100011553
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 1977
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- ISCRIZIONI sul recto, in basso, a destro, su lapide - FACITE/ IUDICIUM/ ET/ IUSTITIA/ (...)DILIGETE/ (...)PERES/ (...) IUS/ (...)PACEM/ (...)INIBUS/ (...)TRIS - lettere capitali - a pennello - latino
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0