Guzzu, Gozzo (barca, bene complesso/ insieme)
Si compone di una solida chiglia da poppa a prua alla quale sono attaccate una serie di costole che compongono l'ossatura dell'imbarcazione, a queste è appoggiato il fasciame costituito da una serie di tavole di legno disposte da prora a poppa. Il gozzo ha masconi molto tozzi, così come la prua e la poppa. La chiglia funge sia da spina dorsale dell'imbarcazione, sia da deriva, sporgendo al di sotto dello scafo e terminando a poppa all'altezza del timone. Il piano di calpestio è costituito da una serie di paglioli in legno con la funzione di creare un piano dove poter camminare. Sono presenti alcune traverse che fungono da sedile per i passeggeri, e coperture alla poppa ed e alla prora, sotto le quali vengono ricavati due gavoni, quindi il gavone di prora e il gavone di poppa, solitamente usati per riporre oggetti o attrezzature nautiche. Ai due fianchi sono presenti gli scalmi, a caviglia, quindi con perno verticale leggermente svasato verso l’alto che consente l’accoppiamento con i remi attraverso una particolare legatura di una corda. Presso la copertura di prua trova riparo un unico albero sul quale è issata una vela latina. A poppa è ospitato il timone a barra al quale è incastonata la pala, la parte del timone immersa in acqua con la funzione di deviare il flusso d’acqua sotto lo scafo della barca
- OGGETTO barca
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CLASSIFICAZIONE
mezzi di trasporto
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ATTRIBUZIONI
Montesanto, Antonio (2013): costruttore
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ALTRE ATTRIBUZIONI
Montesanto, Antonio (2013)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo civico del Mare, dell'Agricoltura e delle Migrazioni
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Chiriàci
- INDIRIZZO Via XX Settembre, CARIATI (CS)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il gozzo esposto al museo è l’emblema dell’arte locale dei maestri d’ascia, e di una storia artigianale affascinante, che nasce e si sviluppa a partire dalla seconda metà dell’Ottocento. Sulla scia dei navigatori, dei mercanti, degli imprenditori, delle maestranze della marineria amalfitana e sorrentina che frequentavano le marine ioniche, tanti pescatori della costiera d’Amalfi, intorno alla seconda metà dell’Ottocento arrivarono a Cariati e vi si stabilirono, attirati dalla spiaggia libera e dal mare pescosissimo. L’attività della pesca e la stessa marineria di Cariati conobbero un notevole incremento con l’apporto degli amalfitani, che per la costruzione delle barche dipendevano dai Maestri d’Ascia della Costiera. Finché un giorno del 1919, a prestare la sua opera in loco venne chiamato Natale Monti, un Maestro di origine napoletana, che viveva ed esercitava a sua arte in Maiori (SA). Accolto molto bene dai pescatori e dai cariatesi, decise di stabilirsi a Cariati con la famiglia; accanto all’abitazione, che era in prossimità della spiaggia, Natale creò un piccolo arsenale a cielo aperto, cui venne annesso un capannone che rimase a lungo il Cantiere dei Monti, in cui si costruivano barche di vario tipo e soprattutto i gozzi sul modello importato dalla Costiera. Il cantiere era un crocevia di incontri con maestri, acquirenti, pescatori che vi si soffermavano al rientro dalla pesca. Era soprattutto un luogo di apprendistato, di avviamento al lavoro per tanti ragazzi del luogo. Diversi allievi hanno poi intrapreso il mestiere per proprio conto. A raccogliere il testimone dei fratelli Monti, e in particolare di Vincenzo, è stato Antonio Montesanto, l’allievo prediletto, il più attento e appassionato, tanto da diventare, come i suoi maestri, un vero Artista del legno. Negli anni Ottanta ha creato un piccolo cantiere sul litorale sud di Cariati; in seguito, nel 2003, nell’area portuale, ha realizzato un grande capannone, con moderni sistemi di costruzione, alaggio e varo: i Cantieri Navali dello Ionio, poi denominati Cantieri Montesanto, rinomati in tutto il Sud Italia e oltre. Il presente e il futuro dei Maestri d’Ascia di Cariati, sono ora in mano ai giovani Montesanto; Enzo, Rocco e Luigi hanno frequentato il cantiere fin da piccoli, hanno studiato e da diversi anni portano avanti l’Arte con competenza, tanto impegno e nuove idee
- TIPOLOGIA SCHEDA Beni demoetnoantropologici materiali
- FUNZIONE E MODALITÀ D'USO modello didattico-scientificoIl modello non soltanto presenta una perfetta ricostruzione in scala 1:4, ma è utilizzato per trasmettere i saperi, la memoria e le storie dei maestri d’ascia e dei pescatori di Cariati
- CRONOLOGIA D'USO XXI primo quarto
- LUOGO DI REALIZZAZIONE CARIATI (CS) - Calabria , ITALIA
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AUTORE DELLA FOTOGRAFIA
Colonna, Serena Rita
Colonna, Serena, Rita
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1800178462
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Provincia di Cosenza
- ENTE SCHEDATORE Comune di Cariati
- DATA DI COMPILAZIONE 2024
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0