aratro (aratri, elemento singolo)

da 1890 a 1910

attrezzo costituito da un blocco di legno ricurvo a forma di gomito squadrato nella parte centrale, ma progressivamente assottigliato alle due estremità. L'estremità superiore, #stegola#, èpiuttosto bassa e presenta un'impugnatura, #manuzza#, costituita dall'inserimento di un cilindro di legno posto perpendicolarmente al corpo dell'attrezzo in un foro circolare. Sotto vi è un rinforzo in filo di ferro e un altro, di eguale tipo, è disposto più in basso sul corpo. L'estremitàinferiore del ceppo è saldamente inguainata da uno stretto vomere di ferro. Nella parte centraledi entrambi i lati del ceppo sono incastrati, tramite una sottile asse posta trasversalmente, due versoi a forma di orecchio. La bure, provvista di un timone posto verticalmente nella bure stessa fino al ceppo, si innesta nella stegola parallelamente al ceppo medesimo. Il timone è attraversato da una chiave in ferro che dispone di due fori d'entrata ed è fissata con un filo di ferro al corpo del timone

  • OGGETTO aratro aratri
  • MATERIA E TECNICA FERRO
    legno di castagno
    legno di pioppo
    legno di rovere
    taglio/decorticazione/sagomatura/foratura
  • MISURE Altezza: 61 cm
    Lunghezza: 165 cm
    Larghezza: 41 cm
  • CLASSIFICAZIONE attezzi da lavoro
    attezzi da lavoro. attressi per l'agricoltura
  • AMBITO CULTURALE Ambito Calabrese
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Attrezzi di lavoro
  • LOCALIZZAZIONE Museo Demologico dell'Economia, del Lavoro e della Storia Sociale Silana
  • INDIRIZZO Via Monastero, San Giovanni in Fiore (CS)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE l'oggetto si inserisce nel ciclo produttivo del frumento. Arare è il primo atto del processo di produzione del frumento. La stagione dell'aratura e della semina è segnata dalla nascita dell'erba dopo le prime piogge autunnali. Durante questo periodo la forza degli animali da tiro e da soma è indispensabile complemento della fatica dell'uomo. Chi arava era quasi sempre un operaio specializzato, dotato di aratro proprio, la cui prestazione veniva richiesta da tutti coloro che ne erano privi. Nel 1935 un aratore percepiva circa 20 lire al giorno compreso il vitto, quando la paga di un contadino era invece di 5 lire. Coloro che possedevano quattro buoi si organizzavano in modo da farne lavorare due fino alle ore dodici e, dopo la pausa per il pranzo, riprendevano l'aratura con l'altra coppia di buoi dall'una fino al tramonto
  • TIPOLOGIA SCHEDA Beni demoetnoantropologici materiali
  • FUNZIONE E MODALITÀ D'USO utilizzato per dissodare e rivoltare il terreno
    l'estremità della bure veniva inserita nell'anello del giogo, dove rimaneva bloccata dal cavicchio tirante, assicurando cosi il traino dell'aratro. Privo di versi poteva girare di 180° alla fine del solco e andava in senso opposto per tracciare un nuovo solco
  • CRONOLOGIA D'USO 1950 ante
  • LUOGO DI REALIZZAZIONE San Giovanni in Fiore (CS) - Calabria , ITALIA
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1800141487
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Calabria
  • ENTE SCHEDATORE C078119
  • DATA DI COMPILAZIONE 1998
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2010
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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