Fichi secchi. Pratica di conservazione alimentare
Giuseppe Negro mette in evidenza la pratica di essicazione dei fichi, in dialetto #fiche siccate#, frutto diffuso nel sud Salento. Egli afferma che possiamo associare l'uso delle pajare ad alcune attività agricole particolari, per esempio l'allevamento delle piante di fico. I fichi secchi erano un'integrazione alimentare molto diffusa poiché vi erano ficheti di grandi dimensioni e le pratiche di conservazione connesse a questi frutti si svolgevano in campagna: la raccolta, il taglio a metà, la sistemazione sui #cannizzi# al sole. Si tratta di un procedimento che durava dei giorni e che si concludeva con una cottura in forno (in campagna o in paese). Così i fichi erano pronti per essere riposti in recipienti di terracotta, in dialetto #padali#, dove venivano pressati in grandi quantità. Grazie a tale pratica i fichi duravano tutta la stagione autunnale e invernale
- OGGETTO fichi secchi. pratica di conservazione alimentare
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CLASSIFICAZIONE
LETTERATURA ORALE NON FORMALIZZATA
- LOCALIZZAZIONE Patù (LE)
- TIPOLOGIA SCHEDA Modulo informativo
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AUTORE DELLA FOTOGRAFIA
Ricchiuto, Ornella
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 16-ICCD_MODI_0733713710861
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Brindisi e Lecce
- ENTE SCHEDATORE Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0