Festa del grano in onore di Sant’Anna 06: saperi sull’uso della #traglia# per il trasporto del grano

XXI

L’esecutore mostra, insieme al figlio, un modellino di #traglia#. “Questa è una #traglia# che serviva per raccogliere il grano nei campi” e portarlo poi a trebbiare. È composta da due soglie, due #zaccaglini#, che venivano legati fra loro per non farla allargare. Poi ci sono i paletti, una #forchella#, una #femminella# e il palo sopra che serviva a bloccare i #mênocchie# per portarli a casa senza farli cadere. La #traglia# è costruita senza chiodi, è tutta fatta a mano con pezzi di legno di quercia o di pioppo, secondo la resistenza da dare ai diversi pezzi che sono assemblati da #pizzichigli#. Il pezzo anteriore si chiama #traglione# e veniva legato al giogo della coppia di vacche trainanti. La #traglia# di Sant’Anna è quella tradizionale; chi ha tempo la decora con trecce e altri elementi ma si può portare anche solo piena di grano. È un dono fatto alla Santa per ringraziarla di aver salvato la popolazione dal terremoto del 1805. L’esecutore mostra come si carica la #traglia# utilizzando il modellino; canta mentre lavora

  • OGGETTO festa del grano in onore di sant’anna 06: saperi sull’uso della #traglia# per il trasporto del grano
  • CLASSIFICAZIONE festa-cerimonia, musica vocale, saperi, tecniche
  • LOCALIZZAZIONE Jelsi (CB)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Nel paese di Jelsi in provincia di Campobasso, si svolge ogni anno il 26 luglio la festa del grano in onore di Sant’Anna. La patrona del piccolo borgo molisano viene celebrata attraverso una spettacolare sfilata di #traglie# (mezzi agricoli tradizionali utilizzati per il trasporto dei covoni di grano) e carri allegorici trainati da animali o da trattori, realizzati in paglia e grano in fogge artistiche sempre nuove, ispirate tanto a elementi decorativi della tradizione, come le immancabili #pëlomme# (strutture romboidali in paglia), quanto a temi della modernità. Il pretesto religioso della rappresentazione è il ringraziamento dovuto alla patrona per aver salvato il paese dal violento terremoto nel 1805. Già sul finire del mese di giugno il grano per i carri e le #traglie#, quello più bello, grano duro dal fusto alto coltivato "ad hoc", viene mietuto al confine con la Puglia durante un rituale che coinvolge gli anziani agricoltori, le donne e i giovani del paese che si ritrovano sui campi dove cantano, mietono, cucinano e mangiano insieme sotto lo sguardo materno della statua di Sant’Anna che li accompagna vigilando sulle operazioni a guisa di una Demetra pagana. Il grano raccolto viene poi benedetto e può essere così lavorato dalle donne che cominciano a realizzare lunghissime trecce. Nel corso di diverse settimane le donne più anziane si ritrovano per lavorare insieme a quelle più giovani per diverse ore al giorno. Il grano deve essere pulito, selezionato e poi messo in ammollo per diventare docile all’intreccio. Il lavoro è lungo e attento: sono selezionate le spighe migliori, pulite dalle foglie e, raccolte in mazzetti, #mattgl’#, tenute a bagno per ventiquattro ore, intrecciate a formare le meravigliose trecce nere e dorate che abbelliranno i carri, le #traglie# e l’intero paese. Intanto nei garage e nei laboratori approntati per l’occasione i più giovani, guidati dagli artigiani esperti, realizzano i carri artistici cercando di tenerne segreto il soggetto fino al giorno della festa. All’alba del 26 luglio, mentre viene distribuito il pane benedetto di Sant’Anna, i carri si raccolgono lungo il corso principale di Jelsi e da qui sfileranno accompagnati dalla banda e da gruppi folkloristici fino alla località nota come Aia di Sant’Anna dove i buoi da traino si inginocchieranno al cospetto della santa patrona per ricevere la benedizione insieme alle spose, ovvero le giovani jelsesi convolate a nozze nel corso dell’ultimo anno. La festa del grano di Jelsi ha ottenuto l’assegnazione del marchio dell'"Anno Europeo del Patrimonio 2018", un riconoscimento del MIBACT alle attività capaci di incoraggiare la partecipazione e la valorizzazione del patrimonio culturale quale risorsa condivisa, di sensibilizzare alla storia e ai valori comuni e rafforzare il senso di appartenenza all'Europa
  • TIPOLOGIA SCHEDA Modulo informativo
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 14-ICCD_MODI_2595311212751
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
  • ENTE SCHEDATORE Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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