Festa di Sant'Antonio Abate (bene complesso/ parte componente)
A inizio dicembre si procede col taglio dei rami del salice rosso, che verrà poi utilizzato per realizzare i legami della #farchia#; si scelgono rami che abbiano uno, massimo due anni, e che garantiscano elasticità, requisito essenziale per la buona tenuta dei legami e dunque per la stabilità della #farchia#. I rami vengono messi a bagno in una tinozza piena d’acqua, perché non si secchino e mantengano l’elasticità. Dopo l’ammollo i rami vengono tagliati perché abbiano tutti la stessa lunghezza, e ripuliti dagli elementi nodosi in modo che siano completamente levigati: questa operazione è condotta per mezzo di una cesoia da giardiniere. Successivamente i rami vengono scaldati sulla fiamma, perché siano maggiormente flessibili, e in questo modo vengono legati a coppie per poter poi essere sistemati attorno alla farchia, a distanza regolare gli uni dagli altri: la loro presenza è fondamentale per la tenuta complessiva della struttura. Senza legami non sarebbe possibile in alcun modo sollevare la #farchia# e poterla trasportare
- OGGETTO Festa di Sant'Antonio Abate
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CLASSIFICAZIONE
SAPERI
TECNICHE
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Nel 1890 Gennaro Finamore descrive la festa come una semplice processione di contadini che portano con sé delle fiaccole (“fàrchie, formate da fasci di canne”), poi gettate davanti la chiesa a formare un falò; da un documentario dell’Istituto Luce realizzato nel gennaio 1929 è invece possibile verificare come l’allestimento attuale delle farchie e il rituale festivo odierno siano condotti sul modello cerimoniale degli anni Venti. Non è troppo difficile ipotizzare che la trasformazione delle piccole #farchie# del Finamore nelle grandi #farchie# novecentesche abbia avuto la sua origine nell’opera di spettacolarizzazione del folklore e di costruzione di stereotipi identitari propagandata dalle politiche culturali del ventennio fascista. Non esiste documentazione fotografica o cinematografica di inizio '900 sulla costruzione della #farchia#
- TIPOLOGIA SCHEDA Beni demoetnoantropologici immateriali
- LUOGO DI RILEVAMENTO Fara Filiorum Petri (CH) - Abruzzo , ITALIA
- ALTRA OCCASIONE S.Antonio abate (17 gennaio)
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AUTORE DELLA FOTOGRAFIA
Monasterio, Roberto
Monasterio Roberto
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1300302268-2
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Chieti e Pescara
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio dell'Abruzzo con esclusione della citta' dell'Aquila e dei comuni del cratere
- DATA DI COMPILAZIONE 2021
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0