Fase di preparazione della soluzione refrigerante per la carapina di ceramica #sorbettiera# (bene complesso/ insieme)

Viene aperta la copertura dell’intercapedine tra mastello in legno e la carapina di ceramica #sorbettiera#, quest’ultima invece resta chiusa da un coperchio in legno. Vengono anche predisposti un secchio di legno con sale, una sessola e un bastone dentro l’intercapedine. Due gelatieri, in piedi, uno di fronte all’altro, stanno frantumando del ghiaccio. In mezzo a loro è posizionato un piedistallo con sopra un vassoio in legno con bordi alti in cui è contenuto il ghiaccio da rompere. Il primo lo rompe avvalendosi di un martello, il secondo lo scalfisce e lo frantuma con l’uso di uno strumento dotato di rebbi in metallo. Man mano che il ghiaccio nel vassoio è pronto, viene versato in un secchio di rame. Un altro gelatiere porta il secchio alla #sorbettiera# e inizia a creare la soluzione refrigerante. Per fare ciò versa il ghiaccio frantumato nell’intercapedine presente tra il mastello in legno e la sorbettiera in metallo del mantecatore. Dopo aver distribuito il ghiaccio preleva con una sessola in legno un po’ di sale da un secchio e lo distribuisce dove in precedenza aveva versato il ghiaccio. Subito dopo, con l’ausilio di un bastone in legno, inizia a pestare con forza la soluzione di ghiaccio e sale per far sì che le due sostanze si mescolino, si compattino e si distribuiscano uniformemente; mentre pesta la soluzione, si sposta tutt’intorno all’intercapedine, avanti e indietro. La #sorbettiera# ha l’imboccatura sempre chiusa e protetta dal coperchio in legno in modo che la soluzione non vi entri. Questa sequenza di operazioni si ripete più volte, anche con l’aiuto di un quarto gelatiere nel portare avanti e indietro il secchio del ghiaccio, fino al completo riempimento dell’intercapedine. A questo punto l’intercapedine viene chiusa con due coperchi a semicerchio in legno con pomelli e il coperchio della #sorbettiera# viene sostituito da uno in rame

  • OGGETTO Fase di preparazione della soluzione refrigerante per la carapina di ceramica #sorbettiera#
  • CLASSIFICAZIONE TECNICHE
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Le numerose fonti scritte sulla produzione del freddo e sulle varie fasi del ciclo produttivo del gelato artigianale, compresa la conservazione del gelato stesso, permettono di evidenziare alcuni aspetti inerenti al bene inventariato. In particolare il testo Scienza e tecnologia del gelato artigianale ad opera di Luca Caviezel. Produrre freddo è un processo fisico: il sale è idroscopico, assorbe umidità. Se si uniscono ghiaccio e sale, il ghiaccio si scioglie sottraendo calore all’ambiente circostante e quindi si produce freddo. Se, in aggiunta, si trita il ghiaccio, si accelera la produzione di freddo. Le fonti scritte sottolineano che l’uso del sale unito a neve/ghiaccio era una pratica già nota e consolidata da tempo in Oriente circa 2000 anni fa per poi sommarsi ai notevoli miglioramenti apportati da studiosi e alchimisti medioevali, rinascimentali, anche italiani, per il raffreddamento artificiale. Per quanto riguarda il riempimento della carapina in ceramica e la conservazione ottimale del gelato, già le fonti orali sottolineano la necessità di rimanere sempre al di sotto del livello della soluzione refrigerante dell’intercapedine, questo per assicurare al gelato la giusta temperatura, verso l’orlo la temperatura si alza. Questo aspetto trova riscontro in vari testi e trattati di cucina, ad esempio nel volume, citato da molti gelatieri ed ex gelatieri come un importante punto di riferimento sulla lavorazione manuale, di Enrico Grifoni Trattato di gelateria del 1911. Nel primo capito tra le attrezzature necessarie, riporta che “ogni sorbettiera deve avere il suo mastello, più profondo della sorbettiera stessa” e nel terzo capitolo, tra le norme per la lavorazione, sottolinea che “prima di armare una sorbettiera bisogna che sia molto asciutta, per evitare che si formino i ghiacciuoli” e ribadisce “la sorbettiera deve stare nel mastello, sempre al di sotto della superficie della mastella stessa”. Le innovazioni tecnologiche relative al banco di vendita refrigerato portarono ad abbondonare progressivamente le #sorbettiere# in ceramica per l’utilizzo di vetrine refrigerate con vaschette metalliche parallele che permettono al cliente di vedere i gusti offerti o per l’utilizzo di banchi con carapine dentro a pozzetti con coperchi: entrambe le soluzioni impiegano materiali ritenuti più pratici e che assicurano gli standard richiesti per la sicurezza alimentare (es. acciaio inox)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Beni demoetnoantropologici immateriali
  • LUOGO DI RILEVAMENTO Val di Zoldo (BL) - Veneto , ITALIA
  • ALTRA OCCASIONE esecuzione su richiesta
  • AUTORE DELLA FOTOGRAFIA Cottica, Claudia
    Cottica. Claudia
    Claudia Cottica
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0500714308-2
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per l’area metropolitana di Venezia e le province di Belluno, Padova e Treviso
  • ENTE SCHEDATORE COMUNE VAL DI ZOLDO
  • DATA DI COMPILAZIONE 2022
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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