chiesa, sussidiaria, Chiesa della Madonna di Montauro (ca SECOLI/ XVI)

Sarconi, SECOLI/ XVI ca

La piccola chiesa della Madonna di Montauro è una cappella tipicamente rurale, situata fuori l'abitato di Sarconi, priva di qualsiasi elemento di decorazione architettonica. L'impianto è molto semplice e scarno: la facciata a capanna, semplicemente rivestita da intonaco grezzo, è priva di qualsiasi elemento decorativo, fatta eccezzione per un piccolo campanile aperto, con profilo esterno arcuato, posto in corrispondenza del vertice del frontone, simile ad un acroterio centrale. La facciata principale, guarda verso Sarconi, quasi a volerla sorvegliare e proteggere, mentre l’abside è rivolto ad oriente, usanza che risale all'epoca paleocristiana. Sul lato settentrionale della navata principale si aprono tre piccole finestre, mentre la parete opposta é priva di aperture. Molto probabilmente le finestre di questa parete laterale sono state chiuse per rinforzare la muratura dopo uno dei due terremoti avvenuti nel XVIII e nel XIX secolo. Tale intervento di consolidamento si evince anche dai contrafforti murari posti su tutti e quattro gli angoli dell’edificio. Quelli posteriori risultano più accentuati e poderosi e con un angolo di inclinazione maggiore. La copertura si presenta a due falde, è stata rimaneggiata più volte nei secoli passati ed è costituita da travatura lignea e coppi in cotto; sul colmo, nel lato che è coincidente con la facciata principale, vi è un piccolo campanile. A testimonianza degli interventi di restauro e conservazione, resta un documento del 1851 ove si rileva una stima voluta dal sindaco e compiuta dai periti muratori, certi Antonio e Giovanni Ferrara di Grumento per valutare i lavori inerenti al restauro delle varie chiese di Sarconi, tra le quali, quella della Madonna di Montauro. L’interno della cappella è costituito da un’unica navata, le pareti sono alquanto spoglie, l’altare principale accoglie la statua della Beata Vergine, effigie riprodotta fedelmente dai maestri d’Ortisei da una antica scultura quattrocentesca, purtroppo trafugata. L’espressività della Madonna e del Bambino, infondono una sensazione di serenità e di pace a chi l’osserva. Forse è questo uno dei motivi della diffusa fede della popolazione sarconese, che hanno eletto la Madonna protettrice del paese

  • OGGETTO chiesa sussidiaria
  • CARATTERI AMBIENTALI Alla cappella dedicata alla Madonna di Montauro, patrona di Sarconi insieme a Sant’Antonio di Padova, si giunge tramite una strada comunale che ricalca pressappoco il tracciato di un vecchio sentiero di epoca medievale. Tale viottolo dopo aver scavalcato “Ponte vecchio”, costeggiava per un tratto il greto del fiume Maglia, per poi inerpicarsi per un altro tratto tra la roccia che assume una morfologia dalla caratteristica forma spianata, da qui il nome della contrada di “Pietre Piane”. Da questa località, il sentiero s’inerpica fino a giungere presso i resti dell’antica edicola di S. Cristoforo, ove si biforca in due tracciati: uno si dirige verso valle fino a giungere al “Varco Laino”; l’altro ramo si dirige verso il monte Serra o Montauro, ove su un pianoro è situato il santuario agreste dedicato alla Vergine di Montauro
  • AMBITO CULTURALE Ambito Lucano
  • LOCALIZZAZIONE Sarconi (PZ) - Basilicata , ITALIA
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE In seguito alle incursioni Saracene che determinarono lo spopolamento dell'insediamento di Grumentum, i superstiti s’insediarono sul colle posto ad ovest della città morta, dove fondarono Saponara; altri, invece trovano rifugio e consolazione intorno alle prime chiese cristiane e nei conventi di rito orientale, sviluppatisi nelle alture limitrofe alla valle. Ciò si comprende dai nomi di diverse chiese dedicate a santi di origine greca, quali San Liguoro, San Cristoforo e Santa Maria dei Martiri. Uno di questi insediamenti era Cotura, località presso il colle Serra posta a 848 mslm, dove attualmente sorge la chiesetta agreste della Madonna di Montauro e su cui prima era situato un "Pago", ossia una piccola comunità rurale che viveva a stretto contatto con i frati di quella località. Nel XVIII secolo furono rinvenuti (oltre ai resti di epoca romana) anche altri di una congrega Bizantina
  • TIPOLOGIA SCHEDA Scheda anagrafica
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1700221001
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio della Basilicata
  • ENTE SCHEDATORE Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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