centro storico, collinare, religioso, Lauria, Uria (denominazione storica, cit. 1079) (XI)

Lauria, 1079 - 1079

Il centro abitato, dalle antiche origini, è composto da due rioni: Lauria Superiore, il “Castello”, e Lauria Inferiore, il “Borgo”, separati l’un l’altro dall’antico quartiere “Ravita”. Passeggiando lungo il centro storico si incontrano segni tipici dell’epoca medioevale rivelati a partire dai resti del suo castello. L’antico borgo ha conservato le tracce delle sue antiche origini nelle abitazioni aggrappate alla collina, nelle caratteristiche viuzze e nelle intricate stradine, che a loro volta s’inerpicano costituendo archi e portici. Sulla vetta dell’Armo, nel quartiere Cafaro il più antico del paese, si elevano i muri e i resti delle torri del castello, appartenuto prima a Ruggero di Lauria, poi ai Sanseverino e ai duchi di Candia. In questa parte sorge anche la parrocchiale di San Nicola, l’antica chiesa dell’Assunta e il seicentesco convento dei Cappuccini. Nella parte bassa troviamo la parrocchiale di San Giacomo Maggiore e l'ex convento francescano dell'Immacolata

  • OGGETTO centro storico collinare, religioso
  • CARATTERI AMBIENTALI Centro sito a 430 m s.l.m. sul versante sinistro della valle del fiume Noce, caratteristicamente distinto in due agglomerati di tipo alpestre, il Superiore e l'Inferiore distanti tra loro un chilometro. Il paese sorge al margine orientale di una conca alquanto profonda, posta di contro alle estreme pendici meridionali dell'imponente gruppo del Sirino, ed è diviso nelle due parti diseguali da una rupe; da questa precipitano in cascata le acque del torrente Caffaro, che trae origini ad oriente dalla rilevante massa del Monte Spina, di cui drena le acque del versante occidentale
  • LOCALIZZAZIONE Lauria (PZ) - Basilicata , ITALIA
  • INDIRIZZO via Domenico Lentini, Lauria (PZ)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il nucleo originario sorse nel X secolo intorno alla laura basiliana sita nel luogo ove poi è stato edificato il Santuario della Madonna dell’Armo. Probabilmente furono i Saraceni, che si stabilirono nella zona detta Ravita (dall’arabo Rabit zona vicina), che edificarono il castello oggi detto “di Ruggiero”. Dal XII sec. Lauria fu sicuramente sede di un feudo normanno in cui fiorivano artigianato e commercio. Lauria era il centro politico ed economico della Valle del Noce: il feudatario era il capo incontrastato di questo microcosmo autonomo. Capostipite della baronia normanna è Gibel de Loira cui seguì Riccardo (dal 1254 al 1266), fedelissimo di re Manfredi, che, insieme a lui, trovò la morte nella battaglia di Benevento. Il primogenito Ruggiero divenne celebre perché fu nominato Ammiraglio d’Aragona da Pietro III: egli non fu mai sconfitto in combattimento e riuscì, più volte, ad uscire vittorioso da scontri con la flotta Angioina. Nel trecento la città, che continuava a crescere in estensione, divenne Contea con i nuovi Signori, i Sanseverino. Nel XV secolo il conte Stefano Sanseverino, assai attivo e concreto, specie in campo militare, fu costretto stringere d’assedio la città di Maratea, insorta al dominio perché passata con gli Angioini. In quell’epoca il feudo raggiunse la sua massima estensione, fino a comprendere Orsomarso e Laino. La fase di grande benessere della città subisce un periodo di interruzione partire dal 1487: in quell’anno, infatti, Barnabò San Severino fu uno degli organizzatori della Congiura dei Barboni che, però, fu domata da re Ferdinando, il quale fece catturare ed uccidere tutti coloro che avevano preso parte alla congiura. Da contea di Lauria venne confiscata ai Sanseverino cui fu riaffidata solo nel 1516. Nel corso del '500 Lauria contava 2500 abitanti, alla pari di Matera. Il XVII secolo è caratterizzato dalla presenza riflessa Lauria del cardinale Lorenzo Brancati che rimase profondamente legato al luogo che gli aveva dato i natali. Per la sua presenza, diretta e non, il 600 vive in Lauria ampliare il convento dei Padri Cappuccini (1619), ultimare il palazzo vescovile, svolgersi presso l’episcopio, il VI Sinodo della diocesi, stabilire che il vescovo risiedesse per sei mesi all’anno nella residenza di Luria, donare, da parte del barone Sanseverino, al potente abate di San Filippo molti beni e pertinenza tra cui fondi siti in Castelluccio, Rivello e Tortora. Il centro subì un notevole sviluppo estensivo che, purtroppo, ebbe una battuta d’arresto con la peste del 1655, quando oltre a un quarto della popolazione morì. Molto importante è un documento del 1660 in cui il barone Francesco Exarques concesse all’università di Lauria la possibilità di eleggere il sindaco senza l’ingerenza dei feudatari: ciò conferma la crescita culturale degli abitanti che cominciavano a prendere coscienza dei loro diritti. Nel 1680 morì, senza eredi, Eleonora Exarques, perciò il feudo tornò al re che non mise in vendita; nel 1690 fu acquistato dai Duchi Calà di Tappa. Nel 1799 anche Lauria visse, drammaticamente, gli eventi della Repubblica Partenopea: la città fu democratizzata e vi fu piantato l’Albero della Libertà, il simbolo della Rivoluzione francese. La repressione che seguì la caduta della repubblica fu inesorabile anche a Lauria: i borbonici, capeggiati da tale Antonio Lombardi, si macchiarono di delitti di ogni genere. Tuttavia, il ritorno di Ferdinando IV durò poco: nel 1806 i francesi, scesi di nuovo in Italia, conquistarono il reame quasi senza colpo ferire. Quasi perché in Lauria si consumò una delle tragedie più grandi di questa campagna bellica. Il generale Messena, il 6 agosto, giunto in prossimità di Lauria e resosi conto delle intenzioni dei laurioti di fermare l’avanzata dell’esercito francese, decise di invadere la città che fu saccheggiata e sottoposta ad un massacro generale. Il 1815, con la Restaurazione del congresso di Vienna, ritornavano a Napoli i Borboni. Il 1816 la città si dotò di un regolamento comunale e di un corpo di guardia municipale. Ma nel 1820 un evento drammatico sconvolse ancora Lauria: una frana distrusse circa 300 case del quartiere Muraccione. Pesanti sono state anche le conseguenze dell’ultimo conflitto mondiale e del terremoto del 1980
  • TIPOLOGIA SCHEDA Scheda anagrafica
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà mista
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1700204599
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio della Basilicata
  • ENTE SCHEDATORE Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
  • DOCUMENTAZIONE GRAFICA (1)
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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