centro storico, costiero, Otranto (XV)
Nel corso del XVI sec. la città registrò una lieve ripresa demografica associata ad una ristrutturazione urbanistica ed edilizia di cui è testimone la Cattedrale di Santa Maria Annunziata con il rosone rinascimentale. Il complesso fortificato delle Mura di Otranto, comprendente il circuito murario difensivo che racchiude la città agganciandosi al castello e la Porta Alfonsina, si presenta oggi nella configurazione realizzata in età rinascimentale, a seguito dei lavori di rinforzo e ricostruzione effettuati dopo la presa da parte dei Turchi nel 1480. La struttura fortificata chiude ancora oggi il borgo antico, perimetrandolo completamente, a partire dal castello; costeggiando il mare, la cinta si aggancia all'ingresso del paese con la Porta Alfonsina, e da qui continua il periplo attraversando l'attuale Viale delle Torri (dal cui profilo si staccano le due rondelle Ippolita e Duchesca), per ricongiungersi con il ponte ligneo sulla piazza antistante il castello, quest'ultimo con pianta pentagonale ed irregolare, tre torrioni cilindrici angolari, un bastione triangolare corrispondente alla facciata posteriore e, sul lato mare, un affilato bastione a punta di lancia
- OGGETTO centro storico costiero
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CARATTERI AMBIENTALI
Otranto è un comune della provincia di Lecce collocato lungo la costa orientale della penisola salentina, 45 km a sud-est dal capoluogo. La città sorge su un promontorio affiancato ad est e ad ovest da due insenature, in una delle quali sfocia il fiume Idro, dopo aver attraversato una piccola valle
- LOCALIZZAZIONE Otranto (LE) - Puglia , ITALIA
- INDIRIZZO Lungomare terra d'Otranto, Otranto (LE)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE I depositi archeologici documentano una frequentazione ininterrotta dell’area del promontorio che si sviluppa dall’età del Bronzo Recente e Finale fino al XVI sec. d.C. Dopo il declino della potenza romana, la cittadina hydruntina entrò nell’orbita politica di Bisanzio diventandone il centro politico, amministrativo e religioso preminente del Thema di Calabria. Fu proprio in tale periodo che il centro fu dotato di nuove e più salde fortificazioni e il suo porto diventò uno degli approdi più frequentati dalle navi imperiali per il trasporto di funzionari e truppe. Nell'epoca della seconda dominazione bizantina (IX sec. d.C.), Otranto raggiunse il massimo splendore. Per volontà dell’imperatore Niceforo Foca fu elevata al rango di metropoli a capo di cinque suffraganee: Acerenza, Turi, Gravina, Matera e Tricarico. In questa fase ci fu l'affermazione del rito greco espressa dalla chiesa di San Pietro, edificata nel X secolo nel centro storico del paese. Nell’XI sec. sorse, lontano dall’abitato l’abbazia di S. Nicola di Casole, cuore del monachesimo italo-greco in Puglia considerata una delle realtà culturali più importanti del medioevo cristiano. Con la conquista normanna di Otranto, nel 1064, terminava il dominio bizantino sull’Italia meridionale. Negli anni della dominazione normanna furono ridefinite le strutture difensive, mura e castello, e nel 1088 fu consacrata la Cattedrale a cui, un secolo dopo, verrà aggiunto il mosaico pavimentale di Pantaleone. Il porto della città ospitò i pellegrini che si recavano in Terra Santa e più volte i cavalieri cristiani delle Crociate. Nel corso dei secoli XIII-XV, sotto le diverse dominazioni, Otranto mantenne il suo prestigio, diventando una tra le città popolose, sede di una numerosa comunità ebraica. L’occupazione turca del 1480 travolse una città in piena evoluzione demografica ed economica e un centro culturale floridissimo. Solo nel settembre del 1481 gli Aragonesi riuscirono a liberare la città avviando, negli anni successivi, la ricostruzione delle mura e del castello
- TIPOLOGIA SCHEDA Scheda anagrafica
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà mista
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1600365580
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Brindisi e Lecce
- ENTE SCHEDATORE Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
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DOCUMENTAZIONE GRAFICA
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- LICENZA METADATI CC-BY 4.0