centro storico, di fondovalle, agricolo, Alberobello (XV)

Alberobello, 1481 - 1481

Città consolidata caratterizzata da margini fisici naturali e artificiali, delimitata da viabilità e quartieri storici di formazione, esposta a sud-est. Presenta funzioni di culto, produttive, artigianali e residenziali. Alberobello è un comune della Città Metropolitana di Bari situato nella Valle d’Itria, 50 km a sud-est di Bari

  • OGGETTO centro storico di fondovalle, agricolo
  • CARATTERI AMBIENTALI Alberobello si trova in un'area di calcari in banchi e strati, con morfologia da sub-pianeggiante sino a fortemente ondulata ed accidentata (Le Murge Basse)
  • LOCALIZZAZIONE Alberobello (BA) - Puglia , ITALIA
  • INDIRIZZO Via Monte San Michele, Alberobello (BA)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Fonti documentarie di età medievale testimoniano come l’area dove sorge l’odierno abitato fosse in quel periodo in gran parte occupata da un bosco, denominato Sylva aut nemus arboris belli, che nel 1481 viene concesso da Ferdinando d’Aragona ad Andrea Matteo Acquaviva, conte di Conversano. Egli fa stabilire in questa zona una quarantina di famiglie provenienti dal feudo di Noci per bonificare e coltivare le terre, con l’obbligo di consegnare la decima dei raccolti. La crescita demografica e topografica dell’abitato si è accentuata nel corso del XVII secolo, in particolare negli anni in cui era feudatario Gian Girolamo II d’Acquaviva. In questo periodo vengono edificate nuove abitazioni e l’insediamento è dotato di un forno, di un mulino, di strutture per lo smercio delle derrate alimentari e di una taverna per i viandanti. Il feudatario impone agli abitanti di costruire le case mettendo in opera i blocchi lapidei a secco, senza l’utilizzo di malta, in modo che gli edifici potessero essere facilmente demoliti e ricostruiti. Questo espediente era funzionale ad aggirare le prescrizioni dalla legge “Pragmatica Baronibus” che prevedeva, nel caso della nascita di un nuovo insediamento, il pagamento di un tributo da parte del feudatario al governo centrale del Regno di Napoli. In tal modo, nel caso di ispezioni regie, sarebbe stato possibile per gli abitanti del villaggio smantellare rapidamente gli edifici ed abbandonare temporaneamente l’area per farla apparire disabitata, come avvenne nel 1644, quando, in seguito ad una denuncia alle autorità fatta dal duca Caracciolo di Martina Franca, fu ordinato un controllo. La necessità di costruire a secco determina il ricorso alla realizzazione di edifici a pianta circolare, soprattutto nei primi tempi, o quadrangolare, caratterizzati da una pseudo cupola autoportante interna completata, all’esterno, da una serie di lastre lapidee disposte orizzontalmente secondo cerchi concentrici. Questi edifici, i trulli, costituiscono ancora oggi l’elemento caratterizzante Alberobello e la Valle d’Itria. Tra il XVII e il XVIII secolo l’abitato si articolava in due quartieri principali che costituiscono l’attuale centro storico: i rioni Monti e Aja Piccola. Il primo, ubicato su una lieve altura, conta oggi più di mille trulli disposti ai lati di sette vie parallele, mentre il secondo è costituito da circa quattrocento edifici analoghi distribuiti lungo otto strade. Alberobello è stata feudo degli Acquaviva d’Aragona fino al 1797 quando il re Ferdinando IV di Borbone, accogliendo un’istanza dei cittadini, emana un decreto con il quale eleva il piccolo centro allo status di città regia. Nel corso dell'Ottocento l'abitato inizia ad estendersi oltre i confini dei rioni Monti e Aia Piccola, soprattutto in direzione nord e ovest. Al XIX secolo risale la costruzione della chiesa del Carmine e del Santuario dei SS. Medici, caratterizzato da una facciata neoclassica scandita da lesene e colonne e dominata da due piccoli campanili sovrastati da cupole piramidali. A partire dagli anni Settanta Alberobello è entrata nel circuito del turismo nazionale ed internazionale. Dal 1930 Alberobello è vincolata come monumento nazionale e, nel 1996, è entrata a far parte del patrimonio dell'umanità tutelato dall'UNESCO
  • TIPOLOGIA SCHEDA Scheda anagrafica
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà mista
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1600365440
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bari
  • ENTE SCHEDATORE Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
  • DOCUMENTAZIONE GRAFICA (1)
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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