metato

Minucciano, dato non disponibile

ARTICOLAZIONE PLANIMETRICA E ALTIMETRICA: costruzione di piccole dimensioni, di pianta rettangolare. PROSPETTO OVEST: su questo lato è presente la porta di ingresso con architrave monolitico e stipiti formati da più conci in pietra. Al livello superiore si apre una piccola finestra, anch'essa con cornice in pietra, incisa in superficie con motivi decorativi. PROSPETTO NORD: da questa parte la struttura è addossata ad un altro edificio (particella catastale 4713). PROSPETTO SUD: nell’angolo sud-est presenta un rinforzo della muratura. La struttura non ha altre aperture. INTERNO: rimane tuttora la suddivisione con travatura in legno dei due ambienti di combustione e di essiccazione. COPERTURA: a due falde rivestite da coppi in laterizio

  • OGGETTO metato
  • LOCALIZZAZIONE Minucciano (LU) - Toscana , ITALIA
  • INDIRIZZO Via Dante Alighieri, Minucciano (LU)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE I metati solitamente venivano costruiti all'interno dei castagneti, ma non mancano casi, come quello in oggetto, posti nei centri abitati, laddove vi era la necessità di assicurare una migliore sorveglianza alla produzione e di gestire con maggiore cura l'essiccazione. La costruzione era molto semplice: le strutture solitamente erano di dimensioni modeste, a pianta quadrata o rettangolare, realizzate in muratura con pietre locali tenute insieme da calce di pietra cotta con l'aggiunta o meno di sabbia. L’ambiente interno era suddiviso in due camere, una di combustione al piano terra e l'altra di essiccazione al primo piano tramite un sistema di travi e travicelli su cui poggiavano trasversalmente tavole e paletti in legno chiamati “cannici”. Le strutture, vista la semplicità costruttiva, necessitavano di costante manutenzione e ristrutturazioni periodiche. Per procedere all'essiccazione era necessario accendere un fuoco con legna di castagno al centro della camera inferiore. Quando la combustione era avviata si aggiungeva il “ciocco”, ovvero legna di grossa pezzatura che conferiva una maggiore durata del calore. Il tutto veniva poi coperto con il “pulon”, ossia i residui delle bucce di castagne essiccate l'anno precedente. Il calore doveva essere graduale e costante per circa 40-45 giorni, occorreva quindi una sorveglianza frequente e molta esperienza. In Garfagnana si trovano tracce di metati a partire dal Seicento (BIAGIONI 2005)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Modulo informativo
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 09-ICCD_MODI_3749841254561
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
  • ENTE SCHEDATORE Università di Pisa
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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