metato

Minucciano, dato non disponibile

Edificio di piccole dimensioni, a pianta quadrangolare, collocato in posizione rialzata rispetto al piano stradale che conduce all'interno del borgo di Albiano. L'ingresso si raggiunge tramite parte della scalinata di accesso al vicino edificio denominato "Il Palazzo" (v. modulo ICCD_MODI_1362611254561). Il tetto è completamente crollato, l'aspetto attuale della parte sommitale farebbe pensare ad una copertura a falda unica. All'interno rimangono alcuni resti delle antiche travature che sorreggevano il piano di separazione delle due camere di combustione e di essiccazione. PROSPETTO SUD: su questo lato vi è l'ingresso costituito da una porta rettangolare con cornice in pietra, sopra cui si apre una piccola finestra. Sul lato sinistro è addossato un ambiente con antistante tettoia in legno, che sfrutta in parte il muro di confine con la strada principale ed in parte il muro di confine con la vicina aia su cui insiste la struttura schedata con modulo ICCD_MODI_4189273125561

  • OGGETTO metato
  • LOCALIZZAZIONE Minucciano (LU) - Toscana , ITALIA
  • INDIRIZZO Via Dante Alighieri, Minucciano (LU)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE I metati solitamente venivano costruiti all'interno dei castagneti, ma non mancano casi, come quello in oggetti, posti in prossimità o all'interno dei centri abitati, laddove vi era la necessità di assicurare una migliore sorveglianza alla produzione e di gestire con maggiore cura l'essiccazione. La costruzione era molto semplice: le strutture solitamente erano di dimensioni modeste, a pianta quadrata o rettangolare, realizzate in muratura con pietre locali tenute insieme da calce di pietra cotta con l'aggiunta o meno di sabbia. L’ambiente interno era suddiviso in due camere, una di combustione al piano terra e l'altra di essiccazione al primo piano tramite un sistema di travi e travicelli su cui poggiavano trasversalmente tavole e paletti in legno chiamati “cannici”. Le strutture, vista la semplicità costruttiva, necessitavano di costante manutenzione e ristrutturazioni periodiche. Per procedere all'essiccazione era necessario accendere un fuoco con legna di castagno al centro della camera inferiore. Quando la combustione era avviata si aggiungeva il “ciocco”, ovvero legna di grossa pezzatura che conferiva una maggiore durata del calore. Il tutto veniva poi coperto con il “pulon”, ossia i residui delle bucce di castagne essiccate l'anno precedente. Il calore doveva essere graduale e costante per circa 40-45 giorni, occorreva quindi una sorveglianza frequente e molta esperienza. In Garfagnana si trovano tracce di metati a partire dal Seicento (BIAGIONI 2005)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Modulo informativo
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 09-ICCD_MODI_3109014125561
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
  • ENTE SCHEDATORE Università di Pisa
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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