Palazzo De Marchi-Cesa facente parte dell'complesso padronale ex Filanda De Marchi, Frova

Caneva, 1853 - 1862

Il palazzo, asciutto nello stile tipico della nuova borghesia industriale, presenta due fronti, uno verso la strada e uno verso il giardino. Il prospetto lungo Via Cavarzerani è semplice e lineare; è stata usata la tipologia del palazzo urbano, con un alto basamento in pietra per risolvere il salto di quota lungo la strada. Da qui si accede alla residenza tramite una recinzione in pietra che si interrompe in due punti, in prossimità degli ingressi, dove due passerelle permettono di accedere a quello che è il primo piano, mentre il piano terra si sviluppa al di sotto del manto stradale, alla quota del giardino retrostante. Il fronte strada presenta una facciata su tre piani e con una rigida ritmatura delle forometrie rettangolari con cornici in pietra, spezzata solamente dal balcone in pietra del primo piano, posizionato sopra l'ingresso. La facciata risulta intonacata e si conclude con un cornicione aggettante. Unico elemento che interrompe la simmetria del prospetto è la porzione di edificio che allunga il palazzo verso Nord in aderenza alla chiesetta, facendo perdere la centralità della facciata. Dal volume leggermente arretrato rispetto il corpo principale e dalla presenza di un altro ingresso, potrebbe trattarsi di un'aggiunta, operata però dallo stesso De Marchi. Sul retro il prospetto del palazzo si articola grazie ad un terrazzo semicircolare collegato al piano di campagna con due rampe ellittiche: questo espediente riprende la tradizione neo-classica della doppia facciata del palazzo nobiliare, urbana verso il borgo e rurale verso la campagna

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