Castello d'Arcano Superiore

Rive D'arcano, fine XII - XXI

Degno di nota il mastio, difeso da un doppio ordine di mura con merlature guelfe e un corridoio di ronda nella cinta esterna, presenta bifore tardo romaniche e un'interessante scala d'accesso al cortile interno e alla loggia. Le bifore sono di difficile datazione: solo una finestra sembra antica, le altre sono in cemento con gli archi a collo d'oca intagliati in epoca recente, probabilmente nel XIX secolo. Davanti al Palas è presente un cortile interno, che si raggiunge attraversando una larga rampa con obelischi. Oggi nel Palas vi sono una serie di piccoli ambienti di rappresentanza, con decorazioni e stucchi del Settecento e dipinti raffiguranti personaggi della famiglia Arcano. Una delle salette è stata affrescata dal veneziano Andrea Urbani, con temi bucolici ed agresti; sono presenti inoltre varie sale con camini e portali realizzati da Raffaello de' Raffaelli. Uno degli affreschi ricorda un servitore, in piedi ed in livrea, accompagnato da una ironica scritta: "Angelo Candussio servi fedelmente bevè terribilmente. Nato 1730"

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