L’edificio, uno dei più eleganti esempi dell’architettura settecentesca nella zona del primo ampliamento di Torino, ripropone una tematica di spazi interni e di forme esterne quale si andò configurando nell’area culturale torinese subito dopo la metà del secolo sulla scia delle influenze di Guarini e Juvarra. Guariniano è, anche se filtrato attraverso esperienze plantaryane, lo spirito che anima la ricca volumetria dell’atrio con decorazioni in stucco e l’uso del mattone a vista del prospetto verso il cortile. Nella nitida partizione delle superfici di facciata, nella classica eleganza dei motivi decorativi, nel portale centrale con il forte aggetto del balcone sulle colonne di pietra, è facile cogliere riferimenti a Juvarra. Qui, tuttavia, è riscontrabile una maturità di evoluzione formale che accosta questa architettura alla tematica delle architetture civile del secondo ‘700

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