asse (asse dipinta)
Ercolano,
post 56 a.C - ante 79 d.C
Frammento di asse lignea, in origine policroma. Assottigliata e non integra. Sulla faccia frontale due elementi metallici, in ferro, con testa a borchia a testa tondeggiante. Un’estremità corta è tagliata obliquamente, l'altra fratturata. Su quest’ultima si ipotizza la presenza di un incastro a mortasa, sull’altra a tenone. La faccia posteriore ha una superficie frastagliata e consunta, con la presenza di due sedi riguardanti chiodi metallici passanti e di due cavicchi in legno non passanti
- OGGETTO asse asse dipinta
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MATERIA E TECNICA
lega di metallo/ forgiatura
legno/ a intaglio/ levigatura/ dipintura
pigmento/ sovraddipintura
FERRO
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MISURE
Altezza: 1.3 cm
Lunghezza: 29 cm
Larghezza: 5.6 cm
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CLASSIFICAZIONE
EDILIZIA/ CARPENTERIA
- LOCALIZZAZIONE Parco Archeologico di Ercolano
- INDIRIZZO Corso Resina 187, Ercolano (NA)
- SPECIFICHE DI LOCALIZZAZIONE depositi
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il reperto appartiene all’orditura primaria e secondaria del tetto del cosiddetto “Salone dei marmi” della Casa del Rilievo di Telefo, la seconda domus più grande di Ercolano dopo quella dell’Albergo: sorge nei pressi delle Terme Suburbane a cui è collegata tramite un accesso privato. Il controsoffitto della sala del triclinio era decorato a cassettoni e ad oggi si conservano ca.250 frammenti lignei. Il telaio era costruito da finte travi ad “U”, ottenute assemblando montanti a sezioni rettangolare e assi decorate. Nel telaio si inseriscono cornici e lacunari, di diversi tipi, dimensioni, profondità e con tracce di policromia. Gli studi, le analisi diagnostiche e di ricostruzione grafica 3d hanno permesso di stabilire che il tetto in origine fosse a doppio spiovente, con un’inclinazione delle falde di ca. 20°: del tipo “a bassa pendenza, tipico della zona mediterranea”. Lo studio ha consentito di ricostruire anche i sistemi di ancoraggio dei diversi elementi. Le tipologie degli incastri sono variegate: da quello a semplice “mortasa e tenone”, a quello “a mezzo legno” e “a mezzo spessore”. Tutti gli incastri erano assicurati attraverso piccoli chiodi di legno (cavicchi) o zeppe. Rari sono i chiodi di ferro e l’uso di leganti. Sull’esemplare in esame le borchie sembrerebbero avere una decorazione ad “X” in rilievo sulla testa, simile al chiodo sull’ elemento di cornice decorata a rilievo (reperto 23.M453-1.171)
- TIPOLOGIA SCHEDA Reperti archeologici
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1500925754
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Parco Archeologico di Ercolano
- ENTE SCHEDATORE Parco Archeologico di Ercolano
- DATA DI COMPILAZIONE 2023
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0