mensola (cornice a dentelli decorata)

Ercolano, post 85 a.C - ante 79 d.C

Elemento ligneo di forma rettangolare. Si tratta di una mensola di cornice con sagomatura decorativa che si connetteva con un sistema di incassi all’ordito della copertura del controsoffitto. La faccia principale ha un cavicchio passante centrale per connettere il dentello, ora assente. Sulla faccia posteriore liscia, ci sono 4 cavicchi di cui 3 non passanti. Su uno dei lati corti si nota un incastro, con piccolo tenone. Tracce di policromia sulla faccia principale

  • OGGETTO mensola cornice a dentelli decorata
  • MATERIA E TECNICA legno/ a intaglio/ levigatura/ dipintura
    legno/ scalpellatura
    pigmento
  • MISURE Altezza: 2 cm
    Lunghezza: 13 cm
    Larghezza: 11 cm
  • CLASSIFICAZIONE EDILIZIA/ CARPENTERIA
  • LOCALIZZAZIONE Parco Archeologico di Ercolano
  • INDIRIZZO Corso Resina 187, Ercolano (NA)
  • SPECIFICHE DI LOCALIZZAZIONE depositi
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Questo reperto è stato oggetto di uno studio dendrocronologico condotto dagli esperti del CNR-Invalsa in accordo con l’Herculaneum Conservation Project, che ha stabilito che si tratta della specie arborea Abete Bianco (Abies alba) e una conifera. L’Abete bianco è una specie molto diffusa durante l’età romana, soprattutto nelle province dell’Europa centrale. Ottime sono le sincronizzazione degli elementi lignei del crollo del tetto della Casa del Rilievo di Telefo con le cronologie degli abeti della Germania meridionale e dell' Austria (Camardo D. Notomista M. 2015, p. 294). Questo dato potrebbe far ipotizzare un’importazione di questa tipologia di legname proprio dalle province centrali dell’Impero. Ulteriori indagini, in parte ancora in corso e condotte su altri campioni di legno ad Ercolano, questa volta dalla facoltà di Agraria dell’Università degli Studi Federico II e dalla British School at Rome hanno dato conferma dell’ampio utilizzo dell’Abete bianco nella città vesuviana (Di Pasquale G., D’Auria A. in Siano S. e Sirano F. 2023, pp. 22-23). Di conseguenza il legno d’abete doveva essere disponibile con costanza e in discrete quantità. Si può dunque ragionevolmente parlare di approvvigionamento dalle zone interne della Campania, dove ancora oggi esistono aree di diffusione di questa specie. Senza escludere le aree boscate del Vesuvio stesso e le zone montuose limitrofe, in passato molto più ricche di vegetazione rispetto ad oggi (Camardo D. Notomista M. 2015, p. 295)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Reperti archeologici
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1500925743
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Parco Archeologico di Ercolano
  • ENTE SCHEDATORE Parco Archeologico di Ercolano
  • DATA DI COMPILAZIONE 2023
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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