lacunare (composito e decorato)
Grande lacunare composto; pannello rettangolare con decorazione geometrica policroma, listelli applicati a rilievo e doppia cornice sfalsata, decorata a dentelli e policroma. Composto da 3 tavole (40 A2,A2,A3) unite tra loro mediante ranghette (piccoli inserti rettangolari, con funzione di guida per l’incastro delle parti). Lungo il perimetro una doppia cornice sovrapposta (40 B-C-D), conservatesi solo su 3 lati; gli elementi sono sagomati con incastri d’angolo a mezzo legno e fissati alle tavole centrali tramite cavicchi. Sulle tavole e sulle cornici sono visibili le incisioni preparatorie per il fissaggio dei listelli e dentelli. I listelli sagomati sono fissati tramite colla, nel caso dei dentelli tramite cavicchi. Le basi delle mensole della cornice sono sagomate con modanature smussate. Infine i listelli presentano al centro un incavo/canaletta posta in lunghezza, dipinta. La specie arborea, è l’abete bianco (Abies alba), Analisi CNR-IVALSA (relazione tecnica Archivio HCP)
- OGGETTO lacunare composito e decorato
-
MATERIA E TECNICA
legno/ a intaglio/ levigatura/ dipintura
legno/ foratura con trapano a mano
METALLO
-
MISURE
Altezza: 4 cm
Lunghezza: 61 cm
Larghezza: 74 cm
-
CLASSIFICAZIONE
EDILIZIA/ CARPENTERIA
- LOCALIZZAZIONE Parco Archeologico di Ercolano
- INDIRIZZO Corso Resina 187, Ercolano (NA)
- SPECIFICHE DI LOCALIZZAZIONE depositi
- NOTIZIE STORICO CRITICHE I grandi lacunari compositi secondo il modello d’ipotesi ricostruttiva, elaborato graficamente dagli studiosi erano inseriti nel telaio del controsoffitto della Sala dei Marmi della prestigiosa casa del Rilievo di Telefo. In origine probabilmente in numero di 4 disposti opposti e paralleli agli angoli del grande pannello centrale, oggi assente. Questo tipo di lacunare è quello che presenta una maggiore ricchezza cromatica. Si trovano applicati pigmenti di colore azzurro, rosso, verde e beige. La policromia è stata studiata e in seguito resa graficamente grazie alle moderne tecniche di computer grafica (D’A. A., Casieri M.B., in Sirano F., Siano S., 2022, pp. 68-71; D’A. A. in Camardo D., et alii 2015, p. 300; Camardo D. Notomista M. 2014, p. 1046, fig.3). Nella pratica la dipintura avveniva dopo il montaggio in situ. Questo dato è riscontrabile analizzando le parti non dipinte, che corrispondono agli elementi che andavano sovrapposti e quindi non visibili; a conferma troviamo, nella cornice perimetrale, la stesura del colore che segue il perimetro dei dentelli delle mensole decorative. I pigmenti che sono stati analizzati creano una tavolozza semplice, tipica del mondo romano, composta da tonalità pure: blu/azzurro - cuprorivaite, bianco - calcite, rosso - ocra rossa, giallo- ocra gialla; verde- celadonite. Le aree dipinte in rosso, giallo e verde sono più opache. Al contrario dell’aree in blu, invece, più brillanti e luminose, sia per la granulometria del caeruleo che per la presenza di quarzo (progetto HCP, archivio HCP – UD148)
- TIPOLOGIA SCHEDA Reperti archeologici
-
CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1500925720
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Parco Archeologico di Ercolano
- ENTE SCHEDATORE Parco Archeologico di Ercolano
- DATA DI COMPILAZIONE 2023
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0